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    Area B Milano, si accende la protesta contro il blocco dei diesel euro 4 e 5

    Area B Milano, si accende la protesta contro il blocco dei diesel euro 4 e 5

    Preoccupati gli amministratori locali dei Comuni dell’hinterland di Milano, tra cui il primo cittadino di Sesto San Giovanni: “Noi non siamo l’autorimessa di Milano!”.

    A partire dal prossimo 1°ottobre entreranno in vigore le nuove limitazioni per l’accesso ad Area B all’interno del Comune di Milano. Una decisione che sta suscitando non poche reazioni di protesta anche da parte degli amministratori locali dei Comuni dell’hinterland milanese, i cui abitanti costituiscono in larga misura l’esercito di pendolari che quotidianamente si recano per motivi di lavoro nel capoluogo lombardo.

    In prima linea anche il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, preoccupato dalle conseguenze della scelta del suo omologo milanese Beppe Sala di bloccare dal 1° ottobre l’accesso ai veicoli diesel Euro 4 e 5 all’interno dell’area B che, approssimativamente, coincide con il territorio comunale: “Tutto questo con conseguenze gravissime sugli stessi cittadini di Milano ma non solo – avverte – perché in un periodo di gravissima crisi economica, Sala sta obbligando i milanesi e chi quotidianamente si reca a Milano per lavoro a cambiare la propria macchina”.

    E aggiunge: “Una decisione presa senza ritoccare il costo degli abbonamenti e dei biglietti del Tpl, per i quali il rincaro è stato solo rimandato. Questo non può essere il piano di un sindaco che si professa “green oriented”, perché se vieti l’utilizzo di determinati veicoli allora devi favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici con tariffe scontate. Invece no: Sala è un ecologista d’interesse, perché in questo modo dimostra di utilizzare ATM per rimpinguare le casse comunali, obbligando i cittadini e i pendolari a pagare la tariffa piena”.

     Senza contare poi le ripercussioni sul commercio e più in generale sulle attività produttive che risulterebbero fortemente penalizzate dalla scelta di Sala: “In questo modo migliaia di commercianti e di piccole e medie imprese per continuare a lavorare, saranno costretti a rifare il parco auto in un momento in cui già grava su di loro il peso degli aumenti dell’energia e delle materie prime”.

     Il disagio più grave, però, Sala lo arrecherebbe ai comuni della prima cintura, incluso Sesto San Giovanni: “I pendolari che non dispongono di un veicolo in linea con la nuova disposizione del sindaco di Milano saranno costretti a usare i comuni dell’hinterland come autorimessa per poi raggiungere il luogo di lavoro con i mezzi di trasporto pubblico – conclude Di Stefano -. Ma noi non siamo l’autorimessa di Milano! Sala non può pensare di scaricare sui nostri comuni tutto il traffico e i disagi dell’aumento esponenziale dei veicoli su strada. È facile fare l’ecologista con l’inquinamento degli altri!”.

    Micol Mulè

     

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