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    GREEN PASS E MASCHERINE, STOP IN EUROPA

    GREEN PASS E MASCHERINE, STOP IN EUROPA
    Novità in tema di restrizioni. In Unione Europea stop alle mascherine sugli aerei dal 16 maggio (ma in Italia sono obbligatorie fino al 15 giugno) e il green pass non servirà quasi più.
    Prosegue il progressivo allentamento delle restrizioni. I dati di diffusione del Covid sono sempre più incoraggianti, e il trattamento della malattia, complice soprattutto la diffusione dei vaccini, è oramai sotto controllo. I vari Paesi dell’Unione Europea sono andati sparpagliati nelle decisioni volte al superamento delle stringenti regole di contrasto al Coronavirus, sulle quali Bruxelles aveva lasciato ampi margini di manovra, ma invitando contestualmente alla prudenza. L’Unione era intervenuta nel 2020 dando per la prima volta vita allo strumento del green pass per viaggiare nel territorio europeo, strumento poi esteso nei vari Paesi e richiesto anche per l’accesso a locali pubblici e privati. Con l’avvento della stagione estiva dovrebbero caderedefinitivamente anche le ultime fastidiose imposizioni, e nel frattempo, fanno sapere da Bruxelles, da lunedì 16 maggio sarà superato anche l’obbligo di indossare la mascherina sui voli nell’Unione europea, visto l’aggiornamento pubblicato dall’Agenzia dell’UE per la sicurezza aerea (Easa) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Lo stop alle mascherine varrà anche negli aeroporti, come spiegano Easa e Ecdc, precisando però che “la mascherina resta una delle difese migliori contro la trasmissione di Covid-19”, e che l’utilizzo è “fortemente raccomandato per chi tossisce, starnutisce, nonché per tutte le persone fragili”. In Italia dovremo però aspettare a cantare vittoria. Nel nostro Paese, infatti, vale ancora fino al 15 giugno l’ordinanza pubblicata a fine aprile dal Ministro della Salute Roberto Speranza, che ha prorogato, per un altro mese, l’obbligo di indossare la mascherina FFP2 su tutti i mezzi pubblici a lunga percorrenza.
    La sorte del green pass e l’abolizione del Plf
    Anche sul fronte green pass le regole variano da Paese a Paese, ma l’obbligo imposto dall’UE di disporre della certificazione per ogni viaggio all’interno del territorio dell’Unione è definitivamente caduto. Il certificato verde, che verifica vaccinazione, guarigione o negatività al test antigienico o molecolare, non viene ormai più richiesto ai viaggiatori che entrano in Danimarca, Norvegia, Svezia, Irlanda, Croazia, Slovenia, Grecia, Olanda, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Islanda, Lussemburgo. Un’altra novità significativa è poi l’abolizione del PLF, il Passenger Locator Form che ogni turista doveva compilare prima di imbarcarsi, per fornire alle autorità sanitarie tutte le informazioni necessarie al tracciamento in caso di infezione.
    La situazione in Italia
    In Italia, per effetto dell’ordinanza del 28 aprile, le regole attualmente in vigore sono state prorogate fino al 31 maggio, il che significa che i turisti stranieri e gli italiani che tornano in patria dall’estero, dovranno esibire il certificato verde da vaccinazione, guarigione o negatività a tampone al momento dell’atterraggio. Quella italiana non è però una situazione a sé stante: il green pass è ancora obbligatorio in Germania, Francia, Austria, Spagna e Portogallo.
    Andrea Fortebraccio

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