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    Ucraina: la guerra potrebbe durare a lungo

    Ucraina: la guerra potrebbe durare a lungo
    Il discorso deludente di Putin nelle celebrazioni del 9 maggio per la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale lascia spazio a molteplici interpretazioni; alcune defezioni, come la mancata parata degli aerei sopra la Piazza Rossa e le immagini che riprendono un Putin seduto con una coperta sulle gambe danno l’idea di un leader prossimo al crollo, ma non per questo possiamo tirare un sospiro di sollievo.
    Anzi, l’intelligence americana prevede un allargamento del conflitto nei territori della Transnistria e un allungamento per mesi delle azioni militari. Se così fosse, alla tragedia si sommerebbe una catastrofe economica oltre che umanitaria.
    Sempre molto attivo il presidente francese Macron che ha sentito telefonicamente il leader cinese Xi Jinping chiedendo sostegno asiatico all’azione diplomatica per il cessate il fuoco.
    Fuoco che invece divampa con inusitata violenza sopra il cielo delle acciaierie Azovstal sulle quali sventola ancora bandiera ucraina, segno di un eroismo della brigata Azov che non ha pari.
    Ma la notizia più scioccante di giornata è la scoperta di migliaia di corpi di soldati russi dentro treni frigo e decine di cadaveri abbandonati in strada a Kharkiv.
    Ormai gli sfollati dalle città assediate e bombardate sono più di 13 milioni.
    Ad Odessa prosegue il bombardamento con missili devastanti e nella scorsa notte un missile russo ha distrutto il Monastero di San Giorgio di Svyatogorsk, nell’Ucraina orientale, un eremo del 1526 dove si erano raccolti molti rifugiati.
    Si ricuce nel frattempo il rapporto tra ucraina e Germania dopo il cambiamento di posizione tedesca e l’invio di armi di difesa a Zelensky.
    Anche la Bielorussia, l’unico alleato di Putin, si mobilita schierando forze speciali ai confini con l’Ucraina affermando che si tratta di una mobilitazione difensiva a seguito del rafforzamento delle forze armate di Kiev oltre confine.
    L’attivismo diplomatico di Macron punta ad aumentare gli stati più incerti, come la Cina, ad allinearsi sulle posizioni occidentali, non fosse altro che per un interesse sul lungo periodo legato a relazioni commerciali e a ragioni politiche che vorrebbero la Cina interessata a legarsi a una Europa più forte e meno dipendente dagli Stati Uniti.
    Certo che la crisi potrebbe aggravarsi ulteriormente se dovesse proseguire il blocco forzato delle derrate agricole provenienti dal “granaio d’Europa”, trasformando quella che è attualmente una crisi che genera rialzo dei prezzi ad una vera e propria carestia. La Cina ha positivamente concordato sulla necessità di una rapida fine delle ostilità e il rispetto dei confini sovrani ucraini. Non è poca cosa.
    Fonti Onu hanno aggiornato il numero degli sfollati da inizio guerra, raggiungendo numeri impressionanti: 8 milioni di sfollati all’interno dell’Ucraina e quasi 14 milioni di persone che hanno dovuto abbandonare le proprie case.
    Tra i paesi confinanti si segnala la richiesta della Finlandia, attesa a giorni, di entrare nella Nato e la presa di posizione del parlamento della Lituania che ha approvato una risoluzione in cui dichiara che l’invasione russa è genocidio.
    Un altro elemento che attesta le attuali difficoltà di Mosca a reggere una guerra ad ampio spettro e per lungo tempo è il reperimento di decine e decine di cadaveri di soldati russi abbandonati per le strade di Kharkiv, che fa il paio con l’orribile scoperta dei treni frigorifero colmi di altri militari uccisi. Si stimano ormai oltre 20 mila militari russi morti dall’inizio del conflitto. Un prezzo che Putin farà fatica a far digerire al suo Paese.
    Zelensky, giorno dopo giorno aumenta il suo ottimismo e con abilità da comunicatore provetto lancia messaggi precisi e molto chiari agli alleati occidentali. L’ultimo di questi chiede aiuto per porre fine al blocco russo dei porti del Paese per consentire le spedizioni di grano e prevenire una crisi alimentare globale. “I politici stanno già discutendo le possibili conseguenze della crisi dei prezzi e della carestia in Africa e in Asia. Questa è una conseguenza diretta dell’aggressione russa, che può essere superata solo insieme, da tutti gli europei, da tutto il mondo libero”. Così il presidente ucraino alla stampa.
    Dovremo abituarci (si fa per dire) a settimane e forse mesi di cronache di guerra miste a dichiarazioni dei vari leader politici, fintanto che durerà questa guerra combattuta anche attraverso gli strumenti di comunicazione.
    Pietro Broccanello

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