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sabato, Luglio 27, 2024
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    Home Prima pagina Scuola, la centralità dell’orientamento nella scelta delle professioni del futuro

    Scuola, la centralità dell’orientamento nella scelta delle professioni del futuro

    Scuola, la centralità dell’orientamento nella scelta delle professioni del futuro
    Il tema al centro di un dibattito nell’ambito del Festival della formazione. I dati sulle ultime iscrizioni vedono prevalere i licei a scapito di tecnici e professionali, ma senza un adeguato orientamento gli studenti rischiano di rimanere intrappolati in percorsi non adatti alle loro inclinazioni e alcune professionalità sono destinate a perdersi. L’esperto: “Serve nuova visione”.
    Cosa vuoi fare da grande? Alzi la mano chi non si è sentito rivolgere questa domanda almeno una volta già in tenera età. Immaginare il futuro, seppur molto stimolante, è impresa non semplice soprattutto quando si è chiamati ad effettuare scelte strategiche che determineranno la traiettoria del percorso di studi in vista dello sbocco professionale, e in questo quadro sapersi orientare nel modo corretto rappresenta un punto di partenza fondamentale.
    E proprio l’orientamento sarà il tema del webinar in programma quest’oggi nell’ambito del Festival della formazione “La scuola è…” promosso da DeA Scuola che, a partire dai risultati del sondaggio “Come immaginano il futuro ragazze e ragazzi”realizzato grazie al supporto di Younicefvedrà il confronto tra esperti del settore sul ruolo della comunità educante per sviluppare competenze orientative e costruire spazi che siano in grado di far esprimere al meglio le peculiarità dei singoli rispetto alle richieste e alle sfide della società.
    Il tema è quantomai attuale alla luce dei dati relativi alle iscrizioni per il percorso scolastico post scuola secondaria di primo grado, che vede i licei come scelta primaria tra gli studenti con una percentuale in salita di 15 punti rispetto al 2008. La Lombardia, con il 64% delle iscrizioni al liceo, supera così di quattro punti percentuali il trend nazionale e registra una prevalenza spiccata per lo scientifico (12,6%),declinato anche nella versione delle scienze applicate (10,2%). E se uno studente su sei preferisce il liceo, in pochi però optano per gli istituti tecnici, in calo al 30%, e ancora meno per la scuola professionale scelta solo dall’11% dei ragazzi. Eppure sull’istruzione tecnica Regione Lombardia sta puntando molto, e da diverso tempo, in chiave innovativa cercando di allargare l’offerta coinvolgendo le imprese e i professionisti in una sorta di “scuola al di fuori dalla scuola”, che non si limiti ai soli percorsi dell’ex alternanza scuola-lavoro, oggi Pcto. Stesso discorso anche per la scuola professionale attraverso l’attivazione di collaborazioni ed iniziative con finalità orientative.
    Con questi numeri e senza un adeguato percorso orientativo, il rischio all’orizzonte è che si possano perdere importanti professionalità da un lato, e dall’altro che gli studenti intraprendano percorsi non adatti alle proprie reali inclinazioni rimanendone poi intrappolati. Basti pensare che, secondo i dati di Almadiploma, il 40% di chi ha scelto il liceo e il 50% di coloro che hanno invece optato per il professionale, oggi non rifarebbe la medesima scelta. A dirlo a Il Giorno è Diego Boerchi, docente di Psicologia dell’orientamento e sviluppo di carriera alla Cattolica di Milano, che aggiunge: “Serve una nuova visione per avere dei lavoratori e dei cittadini professionalmente competenti, motivati e soddisfatti”.
    Ecco allora l’importanza della scuola come luogo in cui fare una vera e propria “educazione alle carriere”, con percorsi propedeutici a partire dalla scuola primaria e non relegati agli ultimi mesi utili della scuola media prima dell’iscrizione alle superiori. Perché se la scelta passa dalle esperienze, dalla conoscenza di sé e dalle passioni”, come sottolinea Boerchi, la scuola deve essere un laboratorio dove poter sperimentare e condividere le competenze e le esperienze che valorizzino e orientino gli studenti per rispondere alle sfide che li attendono nel futuro.
    Micol Mulè

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