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    Ucraina-Russia, per la Casa Bianca l’invasione è iniziata. E sono già pronte le misure.

    Ucraina-Russia, per la Casa Bianca l’invasione è iniziata. E sono già pronte le misure.
    La situazione di grande tensione delle ultime settimane tra Russia e Ucraina sembra essere definitivamente scoppiata, o sull’orlo di scoppiare. La Casa Bianca oggi ha parlato delle truppe russe schierate al confine Est dell’Ucraina come di “invasione”, al suo inizio o già avviata, ma comunque in corso. Gli USA e gli altri Paesi della Nato stanno già mettendo in atto le sanzioni contro la Russia.
    Gli Stati Uniti e il presidente Joe Biden avevano già dichiarato e ribadito molte volte che, qualora si fosse verificata un’effettiva invasione da parte dei russi ai danni dell’Ucraina, sarebbero immediatamente partite pesanti sanzioni. Lo stesso era stato affermato da tutti i leader europei dei Paesi appartenenti alla Nato e che hanno sempre espresso il proprio sostegno nei confronti dell’Ucraina.
    Quest’oggi la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha parlato delle recenti movimentazioni delle truppe russe al confine Ucraino come di una vera e propria invasione, in procinto di scoppiare o già in corso. Il vice consigliere per la Sicurezza della Casa Bianca, Jonathan Finer, ha aggiunto che le misure previste in caso di attacco russo sono già iniziate, e che la risposta americana sarà “rapida e severa”.
    In effetti, già l’altro ieri dopo il riconoscimento da parte della Russia delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, nel Donbass, gli Stati Uniti e diversi Paesi Ue avevano avvertito che il fatto non sarebbe rimasto senza risposta, e che sarebbero arrivate repentine sanzioni. La decisione del presidente russo Vladimir Putin ha infatti accelerato ulteriormente la crisi, ed è stata subito denunciata come un’aperta violazione degli accordi di Minsk nonché una violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Nella notte tra ieri e l’altro ieri sono state avvistate colonne di blindati russi a Donetsk.
    Ieri il primo ministro britannico Boris Johnson ha annunciato la “prima tranche” di sanzioni contro Mosca, sanzioni perlopiù economiche e finanziarie che riguardano cinque banche russe e i territori del Donbass. Ma ben presto misure ancora più pesanti colpiranno direttamente la Russia e, ha proseguito Johnson, sicuramente verrà impedito alle società russe di raccogliere capitali sui mercati finanziari del Regno Unito.
    Anche la Germania si è esposta insieme agli Stati Uniti in maniera decisa al fianco dell’Ucraina, con la decisione di bloccare il processo di autorizzazione del gasdotto North Stream 2. Una decisione senz’altro difficile e sofferta per Berlino, ma che tiene fede alle promesse da sempre fatte dalla Germania nell’eventualità di un attacco russo.
    Intanto Josep Borrel, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha approfittato del fatto che la maggior parte dei ministri degli Esteri erano già riuniti per convocare un Consiglio d’urgenza informale per delineare con precisione quali forma e portata assumeranno le sanzioni da parte dell’Ue nei confronti di Mosca. Borrel si è dimostrato assolutamente convinto che le decisioni verranno prese all’unanimità e, se anche non verranno discusse tutte le misure per filo e per segno, saranno definite perlomeno quelle più immediate.
    Sempre ieri è arrivata anche la risposta di Kiev alle mobilitazioni militari russe e al riconoscimento de Donbass, che accusa a gran voce la violazione da parte della Russia dei principi fondamentali del diritto internazionale e della sovranità e integrità territoriale ucraina.
    Da ultimo, per cambiare leggermente ambito, visto l’aggravarsi della situazione, la UEFA sta pensando seriamente di sostituire San Pietroburgo con un’altra sede per la finale di Champions League, anche se non ci sono ancora notizie ufficiali e definitive. A livello internazionale, invece, la Russia ospiterà – salvo ulteriori cambiamenti – la Polonia negli spareggi per la Coppa del Mondo, il 24 marzo.
    Sono giorni di altissimo fermento, a livello sia militare che burocratico, e bisogna prepararsi a nuovi possibili eventi imprevedibili anche nei prossimi giorni.
    Pietro Broccanello

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