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    Super Green Pass: premio a chi si vaccina

    Super Green Pass: premio a chi si vaccina
    Il Governo sta per varare il nuovo Green Pass e le novità sono importanti, frutto dell’esperienza maturata in questi mesi e del confronto con le Regioni.
    La novità principale consiste nel cambio di paradigma con cui verrà concesso il lasciapassare: per certe attività si potrà accedere solo se si è vaccinati.
    Il segnale al fantomatico movimento no vax arriva forte e chiaro: per chi accetta di farsi vaccinare la vita potrà continuare con una certa normalità e non verrà penalizzato da misure lineari come la chiusura di cinema o ristoranti. Chi non accetta la regola si chiama fuori da solo.
    Tra le misure al vaglio del Consiglio dei Ministri, infatti, vi è la previsione di non rilasciare più il certificato verde  a chi effettua solo il tampone per accedere alle attività ricreative e del tempo libero. Il tampone resterà uno strumento valido solo per recarsi al lavoro o per servizi essenziali.
    Il nodo da sciogliere mercoledì in cabina di regia è se le nuove regole scatteranno solo quando una regione passa in zona gialla o arancione, o se debbano valere per tutti anche in zona bianca.
    Le nuove regole entreranno in vigore molto rapidamente, anche perché l’andamento della curva epidemica sta volgendo ormai da qualche settimana verso un pericoloso rialzo e serve correre ai ripari molto in fretta.
    La fine dell’effetto scudo della prima fase vaccinale si sta indebolendo e mentre si sta procedendo con la somministrazione della terza dose “booster”, è saggio affidarsi a misure prudenziali per evitare il ritorno alle zone arancioni e rosse. Di Covid si muore di meno, fortunatamente, ma il rialzarsi del rischio non consente scelte a cuor leggero, ma impone una seria barriera protettiva a scopo preventivo.
    Il Governo dovrà approvare nel giro di un paio di giorni il Decreto che darà il via libera a quello che è già stato ribattezzato come Super Green Pass.
    Le Regioni concordano, anzi spingono in questa direzione, come confermato lunedì scorso in Conferenza Stato-Regioni: nuove regole subito e differenziazione dei limiti tra vaccinati e non: questa è la linea del Presidente della conferenza Fedriga, di Fontana, Zaia e la maggior parte degli altri governatori.
    Premiare chi si vaccina vuol anche dire riconoscere il sacrificio e il senso di responsabilità della stragrande maggioranza degli italiani che non vogliono essere penalizzati per l’incoscienza di irriducibili del complottismo.
    L’obiettivo dei governatori è chiaro: con questa situazione stiamo imparando a convivere e non ci si può più permettere di fare di tutt’erba un fascio, penalizzando le attività economiche che sono già state messe in ginocchio per oltre un anno. Occorre mantenere sempre aperte per i vaccinati le attività economiche come bar, ristoranti, cinema, teatri, palestre, impianti di sci, negozi; almeno fino a quando ulteriori restrizioni dovessero rendersi necessarie per il passaggio in zona gialla arancione o rossa. In tal caso le limitazioni crescenti sarebbero inevitabili. Ed è proprio questo che si vuole evitare, il rischio di un nuovo lockdown che – ormai non vi sono più dubbi in merito – sarebbe fortemente imputabile a chi ha scelto di sottrarsi al ciclo vaccinale.
    Il dibattito acceso dai governatori regionali ha chiesto di andare anche oltre: visto la preoccupante crescita di contagi e di ricoveri, la loro richiesta punta ad attivare il Super Green Pass da subito, anche in zona bianca, limitando l’accesso dei no vax alle attività non essenziali e a quelle non lavorative, consentite invece a chi si è vaccinato o è guarito dal Covid e quindi immune.
    Con questa richiesta si supererebbe anche la distinzione eventuale delle regioni per colorazione in base al tasso di contagio, ma sarebbe una applicazione a scopo preventivo e, come dicevamo, premiante i “buoni” e risprmiando un nuovo collasso all’economia.
    Nel frattempo, si prevede che il nuovo decreto contenga anche nuove durate di validità dei Green Pass, passando da 12 a 9 mesi. La terza dose potrà essere effettuata dopo cinque mesi dalla seconda, ma su questo sarà Aifa a dire l’ultima parola.
    Certa anche l’estensione nel decreto dell’obbligo della terza dose per sanitari e dipendenti delle Rsa, che potrebbe essere allargato anche a forze dell’ordine e insegnanti.
    L’ultimo oggetto di provvedimento sarà anche la durata di validità del tampone rapido che dovrebbe passare da 48 a 24 ore, mentre per i test molecolari la validità sarà ridotta a 48 ore anziché le attuali 72.
    Insomma, come nella taken economy, vaccinarsi conviene, anche perché si potrà ricevere come premio la possibilità di continuare a vivere con maggior libertà e sicurezza, per sé e per gli altri.
    Pietro Broccanello

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