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    Dl Concorrenza: Draghi e la “terza strada”

    Dl Concorrenza: Draghi e la “terza strada”

    L’esecutivo ha approvato il disegno di legge sulla concorrenza. Ecco i principali punti

    Dopo aver trovato un punto di equilibrio tra le varie richieste delle forze di maggioranza, il governo Draghi ha approvato il disegno di legge sulla concorrenza. Un provvedimento che mancava da quattro anni e particolarmente delicato anche perché collegato agli impegni presi dall’esecutivo con Bruxelles nel momento in cui è stato redatto il Pnrr. Il premier ha spiegato in conferenza stampa il tentativo del governo di far cambiar passo al Paese in questo ambito: “Nel recente passato – ha affermato Draghi – i Governi italiani hanno preso due strade sul fronte della concorrenza. Alcuni hanno provato a passare delle misure molto ambiziose senza però cercare il consenso politico. Il risultato è stato che in larga parte questi provvedimenti non sono stati attuati, anche per l’opposizione di tanti gruppi d’interesse. Altri governi hanno invece ignorato la questione. Questo governo intraprende una terza strada, che crediamo possa essere più efficace”.

    L’obiettivo del disegno di legge è quello di incentivare la concorrenza in una serie di settori anche al fine di garantire l’accesso ai mercati di imprese di minori dimensioni, oltre a rimuovere gli ostacoli normativi all’apertura dei mercati e garantire la tutela dei consumatori. Ecco i punti principali.

    Sul versante delle concessioni balneari Draghi ha deciso di procedere con cautela. Il provvedimento prevede infatti una delega al Governo per costituire un sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni, al fine di promuovere la massima pubblicità e trasparenza dei principali dati e delle informazioni relativi a tutti i rapporti concessori. Quella delle concessioni balneari è uno degli temi più spinosi dal momento che metà delle coste italiane è data in concessione a soggetti privati senza asta e non raramente a canoni decisamente bassi. Questo nonostante l’Europa, tramite la direttiva Bokestein del 2006, abbia chiesto allo Stato italiano di correggere la situazione fissando delle gare. Sul tema è intervenuto esplicitamente Mario Draghi che in conferenza stampa ha sottolineato come tale approccio sia simile a quello adottato col catasto, di fatto rimandando a più tardi la riforma vera e propria. Il provvedimento prevede anche che le concessioni per la gestione dei porti siano affidate sulla base di procedure ad evidenza pubblica, garantendo condizioni di concorrenza effettiva.

    Sul versante energetico, il governo introduce ulteriori regole di trasparenza e ritorno degli investimenti nelle procedure di affidamento del servizio di distribuzione del gas per favorire lo svolgimento delle gare. In particolare, sono previsti incentivi in favore dell’ente locale al fine di procedere in maniera tempestiva allo svolgimento delle gare. Per quanto riguarda le concessioni idroelettriche, invece, il testo stabilisce che le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche si svolgano secondo parametri competitivi, equi e trasparenti, sulla base di un’adeguata valorizzazione economica dei canoni concessori e di un’idonea valorizzazione tecnica degli interventi di miglioramento della sicurezza delle infrastrutture esistenti.

    Un capitolo è dedicato ai servizi pubblici locali e ai trasporti. L’obiettivo è quello di assicurare una maggiore qualità ed efficienza nell’erogazione di tali servizi, prevedendo una serie di norme finalizzate a definire un quadro regolatorio maggiormente coerente con i principi del diritto europeo. In questo caso il governo deve adottare un decreto legislativo entro sei mesi che intervenga nella promozione della concorrenza anche sul fronte delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati. Una misura che ha scaldato gli animi dei tassisti che temono una liberalizzazione del mercato e dunque l’incremento di servizi concorrenti.

    Il governo ha anche deciso di porre fine a tutti i servizi telefonici non richiesti ma addebitati nella bolletta del telefono. I gestori dovranno quindi informare i consumatori e avere il loro consenso “espresso e documentato” prima di poter attivare qualsivoglia servizio premium in abbonamento. Il testo interviene anche sull’Rc auto: in caso di incidente, infatti, il soggetto assicurato potrà chiedere un risarcimento diretto alla propria compagnia assicurativa che potrà successivamente regolarsi con l’altra assicurazione. Una regola valida solo per le imprese assicurative con sede in Italia che con il dl concorrenza è stata estesa anche alle imprese assicurative con sede legale in altri Paesi Europei.

    Sul versante sanità, il nuovo decreto legge cambia le procedure di selezione dei primari negli ospedali. L’obiettivo è eliminare la discrezionalità di individuazione dei dirigenti medici, prevedendo che essi siano selezionati da una commissione composta dal direttore sanitario dell’azienda interessata e da tre direttori di cui almeno due provenienti da diversa regione, assegnando l’incarico al candidato che abbia ottenuto il punteggio più alto. In caso di pareggio tra due candidati, vince quello più giovane. Viene inoltre agevolato l’accesso all’accreditamento delle strutture sanitarie private e vengono introdotti criteri dinamici per la verifica periodica delle strutture private convenzionate.

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