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Accettare il cambiamento è necessario? (parte 2)

Accettare il cambiamento è necessario? (parte 2)
Il cambiamento è necessario, lo abbiamo visto la volta scorsa. Oggi aggiungo altri motivi.
Ma prima ritorno su un aspetto. Quando diciamo che «il personale è la nostra risorsa più importante», deve essere davvero così. Altrimenti parliamo solo di un cliché trito e ritrito. È quindi necessario lavorare ad una cultura capace di favorire risultati sempre migliori. Facendo questo si corre un rischio: si cambia solo all’esterno usando modi gentili. Ma questo è l’aspetto superficiale del problema.
Se vogliamo cambiare davvero bisogna farlo nell’atteggiamento e nella struttura organizzativa. Ci deve essere un cambiamento anche a livello di leadership.
Il mondo sta cambiando perché l’uomo sta cambiando, sia socialmente che spiritualmente. E già questa considerazione dovrebbe bastare per farci capire quanto sia ineluttabile il cambiamento. Ma ci sono anche altre ragioni, più pragmatiche:
1️⃣la crescente competizione globale forza il passo verso organizzazioni e team più snelli, agili e reattivi;
2️⃣la velocità di innovazione tecnologica porta a situazioni in cui i leder si trovano a non avere tempo per apprendere le abilità dei team a loro sottoposti;
3️⃣la globalizzazione presuppone la capacità di leggere il contesto e capirlo;
4️⃣l’immigrazione porta cambiamenti demografici;
5️⃣Internet e gli effetti che ha sulla comunicazione.
Che cambiare sia necessario, ora dovrebbe essere ancora più chiaro. E poi è l’unico modo di essere e fare impresa, è l’unico modo per raggiungere, guidare e governare un vero miglioramento delle performance.
Per fare questo ci vuole un nuovo stile di leadership. Bisogna che il leader passi dal dirigere un’azienda, a guidarla. In questo modo si cambia la cultura stessa dell’organizzazione facendo capire a tutti che non bisogna puntare alla vittoria, ma alla realizzazione. Serve una leadership capace di ispirare e portare avanti un Perché e una Giusta causa mettendo in campo una mentalità infinita.
Ma cosa vuol dire cambiare la cultura di una organizzazione? Vediamolo insieme:
✅La gerarchia deve cedere il passo ad alleanze e collaborazioni;

✅il dare la colpa deve far posto a oneste valutazioni che portano all’apprendimento;

✅le leve motivazionali esterne vanno sostituite con l’auto-motivazione,
il cambiamento non deve essere temuto ma benvenuto;
✅i team affiatati devono prendere il posto delle barriere interne all’azienda,
far contento il capo deve diventare soddisfare il cliente.
Palmerino D’alesio

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