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Acciaio: prospettive positive per l’Italia

Acciaio: prospettive positive per l’Italia
Atteso un aumento della domanda sia nel 2021 che nel 2022.
Se ne è parlato nel webinar “Mercato & Dintorni”, organizzato da siderweb
Flero (Brescia), 4 maggio 2021 – «Le prospettive della domanda di acciaio appaiono positive, con i settori utilizzatori in Italia che nel 2022 dovrebbero tornare ai livelli del 2019. Dal punto di vista dell’industria siderurgica italiana si nota una dicotomia abbastanza curiosa: i prodotti lunghi recuperano dal punto di vista della produzione, ma sono i piani a mostrare i maggiori incrementi di prezzo». È quanto ha spiegato il responsabile dell’Ufficio Studi siderweb, Stefano Ferrari, nel corso del webinar “Mercato & Dintorni”. Organizzato da siderweb, una volta al mese l’evento online fa il punto sulla congiuntura siderurgica italiana e internazionale.
Secondo le previsioni, quest’anno l’attività dei settori utilizzatori aumenterà dell’11% rispetto al 2020, con un ritorno sopra al livello del 2019 già alla fine del 2022. In particolare, le costruzioni e gli elettrodomestici nazionali avranno i tassi di sviluppo migliori, superando già nel 2021 i livelli del 2019.
«Dal punto di vista della produzione siderurgica – ha detto Ferrari –, secondo Federacciai tra gennaio e marzo si è registrato un output in Italia di 6,286 milioni di tonnellate con un incremento del 18,9% rispetto al medesimo periodo del 2020, contro un +3,7% europeo». In particolare, i lunghi hanno avuto performance nettamente migliori ai piani (+29,2% contro +3,1%). Questi ultimi, secondo le rilevazioni effettuate da siderweb, «fanno registrare un aumento delle vendite e degli stock nel primo trimestre, con i volumi delle consegne di marzo che sono superiori del 5% anche a quelli di marzo 2019».
A livello internazionale, anche per i prodotti lunghi in acciaio, «la Cina sarà il driver del mercato nei prossimi anni». Secondo l’analisi di Emanuele Norsa, Editor di Kallanish e collaboratore di siderweb, da un lato perché, con l’obiettivo di aumentare la propria capacità produttiva con forno elettrico, il Paese è entrato a piedi pari nel mercato del rottame, dove prima aveva un ruolo di secondo piano. Dall’altro lato, la Cina «a inizio anno ha tolto i dazi sull’import di rottame. Al contempo, dal primo maggio ha eliminato le agevolazioni fiscali sull’export di quasi tutti i prodotti siderurgici, con l’obiettivo di riorganizzare e ridurre nel medio periodo la supply interna» ha spiegato Norsa.
«Il mondo della manifattura, rispetto ad altri settori, ha saputo assorbire l’urto della pandemia con una resistenza straordinaria e ora torna a crescere, ma dobbiamo sapere che si prospettano sfide urgenti in termini di sostenibilità». Lo ha detto Giuseppe Pasini, presidente del Gruppo Feralpi, intervistato nella seconda parte del webinar dal direttore generale di siderweb, Lucio Dall’Angelo.
«Sono infatti tre i pilastri della transizione ecologica nei quali ci giochiamo di fatto il nostro futuro, economia circolare – energia elettrica e abbattimento delle CO2 – ha proseguito -.
L’acciaio è al centro di catene di valore strategiche ed ha un ruolo determinante nel raggiungimento dei target Ue per decarbonizzazione e contrasto al cambiamento climatico.
Nel PNRR ci sono quasi 60 miliardi per queste finalità: ora spetta alle imprese mettere a terra progetti virtuosi che ci concedano di cogliere queste opportunità.
Come sappiamo – ha aggiunto Pasini – l’elettrosiderurgia è concretamente un modello di economia circolare, molto lontana da stereotipi ormai antichi che ci descrivevano come un settore brutto e sporco. Le aziende applicano oggi tecnologie evolutissime (compreso il 4.0 e l’intelligenza artificiale) ai loro processi produttivi e impiegano sempre più competenze evolute offrendo soprattutto ai giovani nuovi contesti nei quali misurarsi e crescere».

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