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sabato, Luglio 27, 2024
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    Lombardia, da domani è ufficialmente zona gialla. Ecco cosa cambia

    Lombardia, da domani è ufficialmente zona gialla. Ecco cosa cambia
    Bar e ristoranti aperti per la consumazione in loco e spostamenti fuori dal Comune. Sul divieto di spostamento per 25, 26 dicembre e 1 gennaio Conte conferma apertura.

    In Lombardia è iniziato il conto alla rovescia delle ore che separano il confine tra zona arancione e zona gialla. Domani entrerà ufficialmente in vigore l’ordinanza firmata dal ministro Roberto Speranza che consentirà un allentamento delle misure attualmente in vigore su tutto il territorio lombardo, grazie al trend epidemiologico che si conferma in diminuzione sia per la diffusione del virus che per il numero di ricoveri ospedalieri.

    Il passaggio in zona gialla non dovrà però essere considerato un “liberi tutti”, onde evitare di vanificare i comportamenti virtuosi dei cittadini lombardi e ritrovarsi tra poche settimane nel pieno di una terza ondata. Su questo punto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, è stato molto chiaro: “Esorto tutti a continuare su questa strada di responsabilità quotidiana che consente di tenere sotto controllo il virus”.

    Fermo restando il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino seguente, eccetto che per comprovate esigenze di salute, lavoro o necessità da autocertificare, da domani ci si potrà spostare liberamente tra comuni diversi della stessa regione e tra regioni gialle. Ma la vera novità è la riapertura di bar e ristoranti, dove sarà consentita la consumazione in loco fino alle 18, orario della chiusura. Dopo quell’ora, e fino alle 22, sarà comunque possibile effettuare l’asporto, mentre per il servizio a domicilio non sono previsti limiti di orario.

    Per il resto, poco cambierà. I negozi rimarranno aperti ad eccezione di quelli all’interno dei centri commerciali, così come le grandi strutture di vendita, che dovranno restare chiusi nelle giornate festive e prefestive. Dall’obbligo sono escluse farmacie, parafarmacie, supermercati o negozi di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno.

    Sul fronte scolastico permane la didattica a distanza per gli studenti degli istituti superiori, fatta eccezione per gli alunni con disabilità e per le attività di laboratorio che potranno essere svolte in presenza. Anche gli universitari dovranno seguire i corsi a distanza, a meno che non si tratti di discipline che richiedono l’uso di laboratori o di specifiche attività che riguardano gli studenti del primo anno. Per tutti gli altri, dalla scuola dell’infanzia alle secondarie di primo grado, si proseguirà con le regolari lezioni tra i banchi scolastici.

    Per quanto riguarda i mezzi pubblici, la capienza sarà ridotta al 50% tranne che per il trasporto scolastico.

    Se lo shopping avrà il via libera, lo stesso non varrà per la cultura. Rimangono infatti ancora chiusi i musei, le mostre, i teatri e i cinema. Stessa sorte per le sale giochi e scommesse, bingo e slot machine che si trovano all’interno di bar e tabaccherie.

    Da domani si potrà dunque fare ritorno al ristorante per il pranzo o, perché no, per il brunch domenicale ma attenzione agli eccessi, perché piscine e palestre continueranno a restare chiuse e per smaltire un pranzo particolarmente calorico si potrà far ricorso solo all’attività fisica all’aperto.

    Un nodo rimane ancora da sciogliere ed è quello relativo al divieto di spostamento tra Comuni nelle giornate di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Discriminatorio per tante famiglie soprattutto per quelle che risiedono nei piccoli centri, aveva sottolineato il presidente di Regione Lombardia: “Per primo e con forza ho portato all’attenzione del Premier la criticità delle restrizioni a livello comunale nei giorni delle festività. Mantenendo l’indispensabile livello di sicurezza, con il buon senso, si possono delineare regole più eque”.

    E molto probabilmente sarà così, il premier Conte da Bruxelles ha manifestato più che un’apertura in questa direzione, affermando che se i desiderata del Parlamento sono delle eccezioni per i Comuni più piccoli, in un raggio di pochi chilometri, se ne potrà discutere. A questo punto non resta che la definizione della modalità dell’allentamento che, in ogni caso, sarà ispirata alla massima cautela.

    Micol Mulè

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