Per l’Italia circa 3,4 milioni di dosi a fine Gennaio. Sempre che non ci siano intoppi durante l’ultima fase di sperimentazione
Nella storia sanitaria globale non si erano mai impiegate così tante energie, studi e risorse economiche simultaneamente, tra oltre un centinaio di aziende farmaceutiche, per creare un vaccino contro una malattia virale.
La pandemia da covid19 ha creato squilibri in tutto il mondo, a livello sociale, economico e politico.
L’annuncio della farmaceutica Pfizer ci dà una speranza significativa. L’arrivo del vaccino è vicino. Con il vaccino dovrebbe cominciare l’uscita graduale dalla tragedia.
Il 29 ottobre scorso, il Ministro della Salute Speranza avrebbe avuto un incontro in video-conferenza con alcuni vertici della Pfizer. La riunione riservatissima sarebbe servita a pianificare la distribuzione delle prime dosi del vaccino in Italia. Si prevede che a fine gennaio, una volta superate le ultime verifiche dell’Agenzia Europea del Farmaco, partirà la campagna vaccinale. I primi ad usufruire del vaccino saranno medici e sanitari, insieme ad alcuni ospiti particolarmente a rischio delle famose Rsa.
La produzione dei vaccini è già iniziata. Il contratto per la fornitura è europeo. All’Italia spetterà il 13,5% delle dosi della prima tranche, circa 3,4 milioni. Per produrre i suoi effetti, il vaccino verrà somministrato due volte.
La campagna di vaccinazione più massiccia della storia umana si avvarrà del lavoro di diversi operatori del settore pubblico: ministero della Salute, l’esercito per il trasporto delle dosi, la sanità militare. Sarà certamente coinvolto anche il commissario Arcuri.
Si tratta di una corsa contro il tempo, in quanto i numeri crescono a livello costante, sia i ricoveri ordinari, sia le terapie intensive.
Non ci resta che attendere e vedere se sarà di nuovo il lockdown generale a porre un freno al virus o se sarà il vaccino a stanare il mostro.
Andrea Curcio