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    Milano: l’80% dei commercianti boccia la ciclabile di viale Monza

    Sicurezza, congestionamento del traffico e carenza dei parcheggi le maggiori criticità. Gabriel Meghnagi, presidente rete associativa vie Confcommercio Milano: “Si ripetono gli stessi errori di corso Buenos Aires”.

     

    È l’ennesima sonora bocciatura quella che arriva alla ciclabile di viale Monza – e alla giunta Sala che si è adoperata in fretta e furia per realizzarla – dai commercianti della zona. Sicurezza, congestionamento del traffico e parcheggi sono le criticità sulle quali si concentrano le forti preoccupazioni degli operatori commerciali, specialmente in vista della ripresa a regime delle attività lavorative e dell’avvio del nuovo anno scolastico.

    La stragrande maggioranza dei commercianti non è favorevole alla pista che corre lungo viale Monza collegandosi a Sesto San Giovanni, a renderlo noto Lucia Lamberto, presidente dell’Associazione Vivi Viale Monza, aderente alla Confcommercio milanese: “Milano deve affrontare in sicurezza una ripresa difficile anche dal punto di vista della mobilità – spiega – nessuno demonizza per principio le piste ciclabili, che però vanno fatte con criterio. Stiamo effettuando una ricognizione presso i nostri operatori e l’80% esprime forti dubbi sulla ciclabile lungo viale Monza”. Soprattutto perché si sarebbero potute studiare soluzioni meno impattanti per il territorio: “Da e per Sesto San Giovanni occorreva un percorso alternativo – prosegue – certamente meno congestionato per traffico, semafori e incroci, come ad esempio la direttrice via Breda (parallela a viale Monza), Greco, Sammartini”. Tutte ipotesi scartate dall’amministrazione Sala.

    Nel mirino dei commercianti non c’è solo il tracciato della ciclabile: “La scelta di viale Monza è sbagliata anche per la soluzione adottata e i problemi che si creeranno di conseguenza – avverte Lamberto – c’è un problema di sicurezza: il passaggio delle biciclette fra la colonna di autoveicoli in sosta e le auto in transito espone ad elevati rischi i ciclisti. C’è un problema di congestionamento: la riduzione delle corsie da due a una comporta un drastico peggioramento dei tempi di percorrenza delle auto, con una ricaduta negativa anche dal punto di vista ambientale”, tema sempre molto caro all’amministrazione green di Sala, che evidentemente, però, rimane circoscritto al centro città e non riguarda le periferie. Non da ultimo il problema parcheggi: “Impatta non solo sui residenti, ma anche sulle attività commerciali – sottolinea la presidente di Vivi Viale Monza – La sosta in linea con la riduzione dei posti auto disponibili disincentiva infatti chi, per acquisti, vorrebbe fermarsi in viale Monza e complica le operazioni di consegne/carico-scarico delle merci”. E avverte: “Peggiorando le condizioni di approvvigionamento, aumenteranno i costi”.

    Dello stesso avviso anche Gabriel Meghnagi, presidente della rete associativa vie di Confcommercio Milano, che evidenzia il ripetersi degli stessi errori commessi su corso Buenos Aires: “Quella di viale Monza è una pista ciclabile sbagliata innanzitutto nel merito – sottolinea – perché non si possono tracciare delle righe sull’asfalto senza tener conto del contesto e senza valutarne le conseguenze. Ma è sbagliata anche nel metodo: senza confronto e condivisione”, come accaduto appunto su corso Buenos Aires. Una storia che si ripete.

    Micol Mulè

     

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