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    Nodo Autostrade: i 5 stelle rinunciano alla revoca della concessione

    I vertici dei cinque stelle sembrano aver rinunciato alla revoca della concessione nei confronti di Atlantia. Diverse le soluzioni proposte, con qualche malumore.

    È tornato sul tavolo del governo il dossier Autostrade dopo la riunione dei vertici del Movimento cinque stelle tenutasi ieri notte. L’altra sera infatti i pentastellati hanno accettato di rinunciare al ritiro della concessione alla società Atlantia, in cambio di una soluzione che potesse risultare accettabile, soprattutto nei confronti dei loro elettori. O almeno questo è quello che si augurano.

    Nella giornata di mercoledì 27 maggio, il premier Conte ha convocato un meeting con Paola de Micheli, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, e Roberto Gualtieri, che guida il Mef. Hanno partecipato anche i capidelegazione della maggioranza: Dario Franceschini, Alfonso Bonafede, Teresa Bellanova e Roberto Speranza. L’obiettivo è risolvere la questione Autostrade. 

    Tutto è ripartito dal dossier della De Micheli nel quale venivano sottolineate le forti criticità della gestione da parte dell’ex Ad di Atlantia, Giovanni Castellucci. Diverse le ipotesi sul tavolo tra cui quella di una riduzione della quota di Autostrade detenuta da Atlantia, ad oggi pari quasi al 90%, al di sotto del 50%. In questo modo si libererebbero delle quote che potrebbero passare a F2i, a Cassa depositi prestiti e altri soggetti ancora. Sarebbe questa l’ipotesi che avrebbe incontrato il favore dei capi pentastellati.

    I cinque stelle dunque, dopo mesi di feroci dichiarazioni contro i Benetton, sembrano aver rinunciato alla possibilità di revocare la concessione, nonostante qualcuno la pensi diversamente. Giancarlo Cancelleri, viceministro delle infrastrutture e dei trasporti in quota cinque stelle, qualche giorno fa si è rivolto direttamente agli alleati di governo, PD e Italia Viva, ribadendo che il governo ha perso tempo e dunque era arrivata l’ora di togliere la concessione. 

    Per sollecitare i partner della maggioranza a convergere verso la propria posizione, Cancelleri è ricorso direttamente al dolore delle famiglie delle 43 vittime del Ponte Morandi ribadendo allo stesso tempo come, per lui, l’unica opzione accettabile sia «la revoca della concessione attraverso il commissariamento della società e la possibilità di usare ANAS al posto di SPEA, che ha taroccato praticamente tutti i report sulla sicurezza di viadotti e gallerie. Il tutto senza perdere un posto di lavoro».

    Una posizione che appunto si scontra con quella di alcuni partner di governo, in primis Matteo Renzi. Lo scontro sul destino di Alitalia è tornato alla ribalta dopo che Aspi ha chiesto un prestito da 1,25 miliardi di euro con garanzia pubblica.

    Simone Fausti

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