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    Decreto liquidità: come chiedere un prestito?

    Inquadramento generale del decreto

    Abbiamo analizzato per voi il decreto dedicato al sostegno delle imprese, battezzato come decreto-liquidità e pubblicato in Gazzetta Ufficiale giorno 9 aprile.

    Di seguito troviamo gli elementi essenziali per poter richiedere un prestito in banca.

    Soggetti abilitati e misura dei prestiti

    Tutte le imprese, grandi piccole e medie, lavoratori autonomi e liberi professionisti titolari di P.IVA, potranno beneficiare di prestiti concessi da Sace S.p.a. fino al 31 dicembre 2020.

    I finanziamenti potranno avere durata fino a 6 anni e le imprese potranno avvalersi di un pre-ammortamento di durata fino a 24 mesi.

    Per poter accedere a tali prestiti, l’impresa beneficiaria non deve rientrare nella categoria delle imprese in difficoltà (ai sensi dei Regolamenti 651, 702 e 1388 del 2014 della Commissione Europea) e non deve risultare presente tra le esposizioni deteriorate presso il sistema bancario.

    Potranno essere richiesti prestiti di ammontare pari al 25% del fatturato dell’anno 2019, o in alternativa, pari al doppio del costo complessivo del personale relativo al 2019.

    Il fatturato deve risultare dal bilancio o dalla dichiarazione fiscale. Mentre per il costo del personale sono sufficienti dati certificati se ancora il bilancio non è stato approvato.

    Se l’attività è iniziata dopo il 31 dicembre 2018, si fa riferimento ai costi del personale attesi per i primi due anni di attività, che devono essere documentati e attestati dal rappresentante legale dell’impresa.

    Se l’impresa appartiene ad un gruppo si fa riferimento ai valori su base consolidata.

    Misura delle garanzie

    Sono previste diverse soglie per le garanzie in caso di mancato rimborso del finanziamento:

    • al 90% per le imprese con fatturato non superiore ad 1,5 miliardi di euro e con meno di 5.000 dipendenti.
    • all’80% per le imprese con fatturato tra 1,5 e 5 miliardi di euro con più di 5.000 dipendenti.
    • al 70%. per le imprese con fatturato superiore a 5 miliardi di euro.

    Per il rilascio della garanzia, in rapporto all’importo garantito, le commissioni annuali sono le seguenti:

    1. per le piccole e medie imprese devono essere corrisposti, 25 punti base durante il primo anno, 50 punti base il secondo e il terzo anno, 100 punti base per il quarto, quinto e sesto anno.
    2. Per le grandi imprese gli importi sono raddoppiati: 50 punti base il primo anno, 100 punti base il secondo e il terzo anno, 200 punti base il quarto, il quinto e il sesto anno.

    La garanzia è esplicita ed irrevocabile.

    In ogni caso le commissioni saranno limitate al recupero dei costi.

    Il costo dei finanziamenti coperti da garanzia deve essere sempre inferiore al costo dei finanziamenti senza una garanzia che sarebbero richiesti, da parte di soggetti eroganti per le operazioni con le stesse caratteristiche.

    In ogni caso questo costo minore non può essere inferiore alla differenza tra il costo che sarebbe richiesto dai soggetti eroganti senza garanzia ed il costo effettivamente applicato all’impresa.

    Per il rilascio di garanzie ad imprese con fatturato inferiore ad 1,5 miliardi di fatturato e con meno di 5.000 dipendenti è prevista una procedura semplificata:

    è sufficiente che il rappresentante legale dell’impresa interessata si rechi in banca a presentare la domanda di finanziamento garantito dallo Stato. Se l’esito è positivo la banca trasmetterà a Sace s.p.a., che emetterà un codice unico identificativo del finanziamento e della garanzia, dopo aver accertato che la domanda rispetti tutti i requisiti. A quel punto la banca, avuta risposta dalla Sace, procederà all’erogazione del prestito.

    Per le imprese con fatturato e dipendenti superiore a quelle appena esaminate, al placet di Sace deve affiancarsi la decisione assunta con decreto dal Ministro dell’Economia, sentito il Ministro dello Sviluppo Economico e dovrà tenere in considerazione i seguenti profili dell’impresa:

    • Contributo allo sviluppo tecnologico;
    • Appartenenza alla rete logistica e dei rifornimenti;
    • Incidenza su infrastrutture critiche e strategiche;
    • Impatto sui livelli occupazionali e mercato del lavoro;
    • Peso specifico nell’ambito di una filiera produttiva strategica.

    Limiti di spesa

    Le imprese beneficiarie della garanzia non potranno distribuire dividendi e non potranno riacquistare azioni per tutto il 2020. Devono sottoporsi all’obbligo anche tutte le imprese che facciano parte del gruppo dell’impresa richiedente il prestito, purchè abbiano sede in Italia.

    Inoltre devono assumere l’impegno di gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali.

    Il finanziamento coperto da garanzia dovrà essere destinato a sostenere i costi del personale, investimenti o capitale circolante impiegati in stabilimenti produttivi ed attività imprenditoriali localizzati in Italia.

    Ai fini della verifica del limite di importo da finanziare, se la stessa impresa è beneficiaria di più finanziamenti con la garanzia prevista dal decreto, o di finanziamenti assistiti da altre garanzie pubbliche, gli importi di questi finanziamenti vengono cumulati.

    Se l’impresa appartiene a un gruppo, per individuare la percentuale di garanzia coperta a titolo gratuito, si fa riferimento al valore su base consolidata del fatturato e dei costi del personale del gruppo.

    L’efficacia di tutte le operazioni sarà subordinata al placet della Commissione europea.

    Quanto esposto è l’inquadramento generale per tutte le imprese interessate. Sperando di aver fatto cosa gradita, vi rimandiamo all’articolo di domani, che approfondirà il potenziamento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.

    Andrea Curcio

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