martedì, Maggio 7, 2024
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    La Lombardia reagisce: intervista a Fabrizio Sala

    In queste ore, certamente non facili per chiunque viva in Lombardia, lavori e sia a contatto con la Giunta Regionale, abbiamo raggiunto telefonicamente il vice presidente della Regione Lombardia, Assessore con delega ad Università ed internazionalizzazione (tra le altre cose) Fabrizio Sala. La situazione è complessa, ma l’impegno e la forza dimostrati dal Vice Presidente, come dal resto della macchina organizzativa Lombarda ci rende legittimamente orgogliosi di quanto fatto e fiduciosi rispetto al futuro. La parola chiave che ha attraversato l’intera conversazione è stata: reagire. Il verbo, forse, di cui abbiamo tutti più bisogno.

    In questi giorni è finito sotto accusa il sistema Lombardo nel suo insieme, in maniera certamente ingenerosa. Possiamo rassicurare i cittadini della Lombardia che il sistema regge e reggerà?

    Più che rassicurare. Siamo stati i primi ad aver scoperto questo fenomeno, non sappiamo se siamo stati i primi ad affrontarlo, di certo siamo i primi ad averlo scoperto. Il sistema eroga ancora, nonostante questo, una qualità di prestazioni incredibili ed ha risposto in maniera estremamente di livello, se paragonato ad altri parti del mondo ed ha aiutato anche gli altri, dando l’esempio. Al primo appello di non recarsi al pronto soccorso abbiamo avuto una grossa riduzione di accessi, questo ha impedito l’effetto Wuhan, ovvero l’onda massiccia di contagi. Oggi il fattore di contagio è a R2, dobbiamo portarlo a meno di R1: è l’unico modo per fermare l’epidemia.

    L’emergenza sanitaria sta raggiungendo il picco, possiamo definire realistico l’obiettivo dell’ISS di far calare i nuovi contagi entro sette giorni?

    Il periodo di stima di incubazione è massimo 15 giorni, tra sette giorni possiamo avere una proiezione valida. Noi che stiamo sul campo non ce la sentiamo di fare previsioni prima di tale data.

    Lei ha la delega all’Università, come siamo messi sul fronte lezioni a distanza? E’ pensabile una riapertura “virtuale” prima che fisica?

    Riapertura virtuale c’è già stata in molte università e in molte scuole di ogni ordine e grado, un buon numero si sono dotate di app e molte hanno potuto avere già fino a 5 ore di lezione al giorno in questo modo. Le università hanno chiesto la sospensione per prime per poter passare all’e-learning e questa è stata una prima reazione al problema. Piano piano si stanno attrezzando tutti. Colgo l’occasione per fare i complimenti a tutti gli operatori che si sono resi disponibili e dati da fare: dal personale docente a quello non docente, da chi si è occupato della sanificazione a chi ha pianificato l’insegnamento a distanza. Grazie, grazie a tutti.

    Sempre in tema di Sue deleghe: come possiamo abbattere la paura che domina il mercato internazionale nei nostri confronti?

    Saremo il modello dell’occidente come reazione al virus. Siamo i principali produttori di farmaci e rilanceremo produzione e ricerca. La Lombardia reagirà!

    Infine, a livello umano, come si vive al centro di una tempesta come questa, al di là dei luoghi comuni?

    Si lavora incessantemente, e capita di fermarsi, talvolta, a dirci tra noi “stiamo proprio bene”. Il carico di lavoro raggiunge e talvolta supera le 20 ore al giorno. Abbiamo e sentiamo un grosso carico di responsabilità. In questa fase i nostri compiti sono di suggerimento misure al governo (che poi prende le decisioni ed emana i decreti) sul piano sanitario, mentre siamo impegnati in prima persona a rilanciare l’economia.

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