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venerdì 10 Ottobre, 2025
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Bruxelles lancia la sfida alla Cina: dazi al 50% per salvare l’acciaio europeo

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L’Unione europea prepara una nuova mossa per difendere la propria industria siderurgica dalla concorrenza estera e dall’eccesso di produzione globale, in particolare cinese. La Commissione Ue ha presentato un piano che mira a dimezzare le importazioni di acciaio a dazio zero e a raddoppiare dal 25% al 50% i dazi applicati alle quote eccedenti, introducendo una nuova clausola di salvaguardia per il settore.

«Questa è la reindustrializzazione dell’Europa», ha scritto su X il vicepresidente dell’esecutivo comunitario, Stéphane Séjourné, annunciando il provvedimento che sarà presentato ufficialmente a Strasburgo. L’obiettivo è contenere la concorrenza sleale e rilanciare la produzione interna, in un momento in cui il comparto europeo è stretto tra la transizione verde e l’aumento dei costi energetici.

Negli ultimi anni la siderurgia europea ha sofferto l’effetto della sovraccapacità globale, in particolare proveniente dalla Cina, che continua a esportare volumi massicci di acciaio a prezzi inferiori a quelli di mercato grazie a sussidi pubblici e a costi di produzione più bassi. Secondo stime di settore, il 55% dell’acciaio importato in Europa arriva oggi da Paesi extra-Ue, spesso a condizioni considerate distorsive.

La misura proposta da Bruxelles si inserisce nel quadro più ampio del Clean Industrial Deal, la strategia con cui l’Unione intende proteggere le proprie filiere strategiche – dall’acciaio ai semiconduttori – e garantire condizioni di concorrenza eque rispetto ai grandi blocchi economici mondiali. Con questa stretta, l’Europa punta non solo a difendere un settore chiave per l’occupazione e la transizione energetica, ma anche a riaffermare la propria autonomia industriale di fronte a un mercato globale sempre più competitivo.

Gloria Giovanditti

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