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mercoledì 14 Maggio, 2025
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Ecoreati: un decennio di lotta all’inquinamento e alle ecomafie

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Nel decimo anniversario dell’approvazione della legge sugli ecoreati, Legambiente e Libera tracciano un bilancio degli effetti della normativa: tra il 2015 e il 2024 sono stati registrati 6.979 reati ambientali in Italia, pari a un illecito ogni tre controlli. La legge n. 68 del 2015 ha segnato una svolta, introducendo nel Codice penale i delitti contro l’ambiente e rafforzando l’intero sistema di contrasto.

La Campania si conferma la regione con il maggior numero di infrazioni, seguita da Sardegna e Puglia. Il 40,5% dei reati complessivi si concentra in Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, aree storicamente segnate dalla presenza di organizzazioni criminali. A livello nazionale, i sequestri di beni superano il miliardo di euro. Le due associazioni promotrici della legge definiscono questa riforma come “una conquista di civiltà”, attesa per oltre due decenni e che ha permesso a numerose denunce di trasformarsi in processi e sentenze definitive. Ora chiedono che si completi il quadro normativo, recependo anche la direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente.

In vista della conferenza nazionale “ControEcomafie”, in programma il 16 e 17 maggio a Roma presso l’Università Roma Tre e in collaborazione con l’associazione Casa Comune, Legambiente e Libera hanno diffuso i dati aggiornati, frutto della cooperazione con forze dell’ordine e Capitanerie di porto. Il reato più diffuso è quello di inquinamento ambientale (art. 452 bis): su 5.506 controlli, sono stati accertati 1.426 casi, con 2.768 persone denunciate, 136 misure cautelari e 626 sequestri per un valore superiore a 380 milioni di euro.

Segue il reato di traffico illecito di rifiuti organizzato (art. 452 quaterdecies), inserito nel Codice penale nel 2018: 964 i casi rilevati, con un’incidenza del 54% tra controlli e infrazioni, 2.711 denunce, 305 arresti e 475 sequestri, per un valore di oltre 168 milioni. Il disastro ambientale (art. 452 quater) è stato contestato 228 volte, con 737 denunce, 100 misure cautelari e 180 sequestri (pari a 85 milioni di euro). Tra gli altri reati emergono quelli colposi contro l’ambiente (107), l’impedimento al controllo (94), l’omessa bonifica (42), e infine 19 casi legati alla morte o lesioni dovute a inquinamento (art. 452 ter).

Per quanto riguarda la distribuzione geografica, la Campania guida la classifica con 1.440 reati. Seguono la Sardegna (726), la Puglia (540), la Lombardia (498) e la Sicilia (482), quest’ultima prima per valore economico dei sequestri (432,1 milioni di euro). Il Trentino-Alto Adige si distingue con 374 reati, derivanti principalmente dall’applicazione dell’art. 318-bis del Testo unico ambientale, dalla normativa sulla responsabilità degli enti (D.Lgs 231/2001) e dai reati legati al traffico di rifiuti.

Legambiente e Libera sottolineano come la legge abbia già ottenuto risultati significativi, come dimostra il caso della discarica Resit di Caserta. Durante la conferenza ControEcomafie verranno discusse nuove proposte legislative, da inserire in un “Manifesto” che conterrà gli impegni e le richieste da rivolgere a governo e Parlamento, per potenziare la lotta alle ecomafie.

Un ulteriore elemento centrale della legge 68 è la riforma del sistema sanzionatorio previsto dal Testo unico ambientale (D.Lgs 152/2006, parte Sesta-bis), che rappresenta oltre la metà dei controlli svolti. Tra il 2015 e il 2024, su 11.156 verifiche, sono stati riscontrati 3.361 reati, con 4.245 denunce, 3 misure cautelari e 553 sequestri (per un valore complessivo di 159,7 milioni di euro). Le prescrizioni impartite sono state 794, di cui 510 rispettate.

Tra il 2018 e il 2023, questo meccanismo ha consentito di destinare al Sistema nazionale di protezione ambientale oltre 33 milioni di euro, impiegati per rafforzare le attività di controllo delle Agenzie regionali e provinciali. Secondo i dati raccolti da ISPRA e pubblicati nel Rapporto Ecomafia, tra il 2018 e il 2024 sono state emesse 8.092 prescrizioni, 5.893 delle quali rispettate e ulteriori 2.690 ammesse a pagamento per adempimento spontaneo.

Alla conferenza “ControEcomafie”, che si svolgerà presso il Dipartimento di Giurisprudenza di Roma Tre, parteciperanno il procuratore antimafia Giovanni Melillo, Chiara Braga, Maria Siclari, Stefano Ciafani, Luigi Ciotti e altri rappresentanti istituzionali e del mondo associativo. Il 17 maggio sarà presentato ufficialmente il Manifesto della conferenza, con la partecipazione di Federico Cafiero de Raho e altri esponenti impegnati nella lotta alle ecomafie.

Gloria Giovanditti

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