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sabato, Luglio 27, 2024
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    Home Economia Maggiori aiuti previsti con il Decreto aiuti ter

    Maggiori aiuti previsti con il Decreto aiuti ter

    Maggiori aiuti previsti con il Decreto aiuti ter
    Il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del premier Mario Draghi e del ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, la relazione che aggiorna gli obiettivi programmatici di finanza pubblica. Con maggiori entrate per 6,2 miliardi di euro, si lavora a un provvedimento con dote complessiva da 12-13 miliardi. Tra le ipotesi al vaglio per il nuovo Dl aiuti ter anche crediti d’imposta e rateizzazione delle bollette.

    Da Palazzo Chigi arrivano ulteriori notizie che sembrano fare ben sperare, o almeno permettere una boccata d’ossigeno alle imprese e ai cittadini italiani. In vista del prossimo Decreto aiuti ter, a cui sta lavorando il premier Draghi insieme ai ministri, sono infatti stati aggiornati gli obiettivi attraverso i quali il governo ha intenzione di contrastare gli effetti del caro-energia sull’economia del Paese e sulle famiglie.

    La notizia principale è appunto l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri di maggiori entrate pari a 6,2 miliardi di euro, che andrebbero ad aggiungersi ai fondi già previsti per il nuovo provvedimento.

    In virtù di questi dati il governo punta a raggiungere una dote complessiva di 12-13 miliardi di euro, come si apprende da fonti governative dopo il via libera alla Relazione sull’aggiustamento del bilancio, che certifica appunto le maggiori entrate per 6,2 miliardi, e l’esecutivo punta almeno a raddoppiarle. Sempre fonti di Palazzo Chigi chiariscono che questo non implica alcuno scostamento in deficit, in quanto la revisione dei saldi di finanza pubblica viene attuata in base alle risorse esistenti.

    L’aumento dei fondi a disposizione, tuttavia, non è ancora confermato, in quanto manca ancora naturalmente l’autorizzazione delle Camere affinché l’esecutivo possa utilizzare le risorse previste. Il Decreto aiuti ter arriverà infatti in due step: dopo la disamina da parte del Cdm dei fondi utili per arginare gli effetti del caro-energia, è necessario il consenso del Parlamento grazie a cui il decreto potrà essere varato con il dettaglio delle misure. Si attendono conferme verosimilmente per settimana prossima.

    Le ipotesi in cantiere per il nuovo provvedimento vertono ad ogni modo sulla proroga per l’ultimo trimestre dei crediti d’imposta (stimata 4 miliardi di euro, che diventerebbero 5 se verranno rafforzati), sul rafforzamento degli aiuti alle Pmi in crisi di liquidità, come anche sugli sconti fiscali e sulle quote di energia riservate ai settori industriali cruciali. Si sta lavorando anche al rafforzamento del bonus sociale per le famiglie a basso reddito e ai prezzi calmierati del gas per le aziende energivore che lo acquistano tramite il Gse con contratti di lungo periodo.

    Anche se va detto che quello che entrerà nel Dl aiuti ter dipenderà anche e soprattutto da come andrà a finire la partita sul Dl aiuti bis, vista l’attuale situazione di caos in Senato, dove la maggioranza (con i partiti nel pieno della campagna elettorale) non trova l’intesa sugli emendamenti e ha posticipato la seduta dell’Aula a settimana prossima. Se i tempi dovessero allungarsi ulteriormente, può essere che alcune misure già previste finiscano per rientrare nel Decreto aiuti successivo, come ad esempio la proroga dello smart working per le categorie fragili e le delocalizzazioni.

    Ma a quel punto, si apprende, la strada si farebbe più ostica perché si tratterebbe di un decreto “omnibus”, che necessiterebbe del via libera del Colle per essere attuato.

    Pietro Broccanello

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