mercoledì, Maggio 15, 2024
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    Emergenza Ucraina: BCC Milano e LILT insieme per l’accoglienza dei bambini malati oncologici

    Emergenza Ucraina: BCC Milano e LILT insieme per l’accoglienza dei bambini malati oncologici
    La Banca sostiene i servizi di assistenza e mediazione culturale destinati alle famiglie dei bambini ucraini accolti presso la Pediatria oncologica dell’Istituto dei Tumori di Milano.
    Aumenta di giorno in giorno il numero dei bambini malati di tumore che giungono a Milano dall’Ucraina con le loro famiglie, un’emergenza umanitaria conseguente all’assedio del Paese dove anche gli stessi ospedali sono presi di mira come obiettivi militari. Grazie al corridoio umanitario, numerosi bambini sono già riusciti a partire ed ora si trovano in cura presso la Pediatria oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, supportati da LILT – Milano Monza Brianza e BCC Milano che hanno unito le forze per un’operazione straordinaria di accoglienza dei piccoli profughi malati di tumore.
    A fianco del reparto di Pediatria oncologica da oltre 50 anni, LILT si è messa subito a disposizione in questa emergenza per aiutare i bambini in arrivo dall’Ucraina con le loro famiglie e BCC Milano ha partecipato a questa iniziativa di solidarietà internazionale assicurando un importante contributo a copertura dei costi relativi ai servizi di coordinamento, comunicazione e accoglienza dei bambini e delle loro famiglie.
    Con il sostegno della Banca, LILT ha quindi potuto mettere a disposizione risorse e personale. Ai profughi sono state riservate due Case del cuore LILT, perché le famiglie possano alloggiare vicino ai propri figli durante tutta la durata delle terapie oncologiche. Inoltre, mamme e bambini sono affiancati a tempo pieno da un coordinatore e due mediatrici culturali ucraine per garantire loro la necessaria assistenza. Le famiglie beneficiano anche dei servizi di LILT già attivi in reparto, quali il servizio socioassistenziale di ascolto e aiuto e le attività ludico-didattiche, momenti preziosi per avviare la relazione di supporto che però sono resi più difficili dal disorientamento e dalle difficoltà di comunicazione di mamme e bambini ucraini che non conoscono l’inglese e tantomeno l’italiano.
    Le mamme in particolare, riferisce un’educatrice LILTdell’ospedale, sono molto chiuse e negli occhi hanno ancora impresse le immagini dei bombardamenti delle loro case. Molte di loro hanno lasciato in Ucraina il resto della famiglia e l’incertezza sul futuro non dà loro pace: Incontro persone che arrivano in ospedale piene di problemi e di lacrime e cerco di diventare orecchie, cuore e cervello di ognuna di loro”, racconta Tetyana Chmil, ucraina ma residente in Italia da 20 anni, una delle due mediatrici professioniste impegnata all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Tra loro anche Marjia, giunta a Milano con il figlio Nutsu di 17 anni e una diagnosi di sarcoma scoperto lo scorso anno all’Ospedale oncologico di Kiev: “Chi non ha alternative deve restare e rischiare – spiega Marjia -, io ho già lavorato in Italia e ho deciso di mettermi in viaggio con Nutsu. Ora è qui in cura, l’hanno rassicurato e gli hanno dato speranza. E anche a me”.
    Il compito di Tetyana è quello di offrire alle mamme tutte le informazioni corrette che riguardano la salute dei figli. Sono sempre a disposizione di chi ha bisogno di comunicare – prosegue –. Mi raccomando sempre con loro di farmi ripetere più volte la traduzione se qualcosa non è chiaro. È importante capire bene anche i termini medici e cerco di evitare che ricorrano ai traduttori automatici perché possono dare risultati sbagliati che generano ansia. Con i bambini, cerco di rivolgermi a loro in modo giocoso perché sono intimoriti dal nuovo ambiente. Per aiutarli a rompere il ghiaccio i più piccoli hanno ricevuto in dono dei giocattoli e piano piano cominciano a partecipare ai laboratori ed alle attività ludiche proposte dagli educatori LILT, iniziando cosìanche ad imparare le prime parole in italiano.
    Già partner consolidato di LILT per la realizzazione di importanti progetti per il benessere e la salute delle comunità locali, BCC Milano amplia con questa iniziativa i confini della sua azione solidale: “L’impegno in soccorso dei profughi ucraini, in particolare i bambini malati e le loro madri – dichiara Giuseppe Maino, Presidente di BCC Milanoe del Gruppo Bancario Cooperativo ICCREA – lo viviamo come una vera priorità, dato il duplice dramma che queste persone stanno vivendo”.
    Micol Mulè

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