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    Crisi energetica, Confcommercio: per l’Italia stangata doppia rispetto alla Francia

    Crisi energetica, Confcommercio: per l’Italia stangata doppia rispetto alla Francia
    Confcommercio stima una bolletta energetica quasi doppia rispetto alla Francia per alberghi, bar ristoranti e negozi italiani nel 2022
    La crisi del caro gas sta avendo ricadute su tutti i cittadini europei ma gli italiani rischiano di pagare un prezzo più alto rispetto ad altre nazioni. È quanto afferma Confcommercio in una nota elaborata con Nomisma Energia secondo la quale “la crisi energetica che sta investendo l’Europa si sta scaricando in maniera disomogenea sui singoli paesi, da una parte per la loro diversa esposizione ai mercati internazionali, dall’altra per le differenti modalità di intervento nel tentare di contenere le tariffe”. L’Italia si trova nella situazione peggiore in quanto non solo è fortemente dipendente dalle importazioni estere, ma anche perché il governo italiano, a differenza di altri paesi, ha pochi strumenti per potere intervenire in quanto le sue azioni finiscono per scaricarsi su un debito pubblico già molto alto”. Per questo motivo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, chiede maggiori sostegni alle imprese colpite e la riduzione dell’Iva sulle bollette elettriche e sui carburanti, oltre a “un deciso cambio di passo nella politica energetica con misure strutturali per ridurre la dipendenza dalle forniture estere”.
    È vero che ieri l’annuncio del ritiro di alcune truppe russe dal confine con l’Ucraina ha contribuito a spingere al ribasso il future sul gas (-9% a metà pomeriggio) al Ttf, il punto di scambio virtuale del gas naturale collocato nei Paesi Bassi. Tuttavia, secondo Confcommercio, realtà come alberghi, ristoranti, bar e negozi rischiano di pagare una bolletta quasi doppia rispetto alla Francia, che mitiga la crisi energetica ricorrendo al nucleare, e tra il 15 e il 20%  in più della Germania mentre il raddoppio del costo del metano per autotrazione rischia immobilizzare un intero settore. Ieri uno studio della BCE ha stimato rincari fino al 600% in più tra gennaio e marzo rispetto al primo trimestre del 2021, con un potenziale effetto negativo sulla crescita del Pil pari a -0,2 punti percentuali.
    Le stime sul caro bollette continuano ad essere aggiornate anche a causa del fatto che la forte volatilità dei prezzi impedisce di fare previsioni affidabili. È quanto rileva anche il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, intervenuto in un’audizione presso la Commissione Industria del Senato. Nel suo focus sulla crisi energetica, la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo stima invece che i prezzi europei di gas ed energia diminuiranno nei prossimi mesi “ma rimangono persistentementesuperiori alla media. La volatilità resta una minaccia mentre procede la transizione verso fonti energetiche più pulite”.
    Sul fronte delle alternative energetiche green, il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha affermato durante un’audizione sul Pnrr che “è entrato in vigore il decreto legislativo teso a promuovere l’uso del biometano: il decreto attuativo è ormai finalizzato e la discussione con la Commissione europea alle battute finali”. Secondo Cingolani, infatti, in futuro “si parlerà sempre di più” di biometano, “visto quanti problemi abbiamo con il gas, per certi versi è una delle cose che potrebbe dare una mano”.

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