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    Milano: in arrivo 1 milione di euro per il sottopasso di viale Fulvio Testi

     

     

    Approvato in Senato l’emendamento che autorizza lo stanziamento dei fondi per lo studio di fattibilità tecnico-economica. Il sindaco di Cinisello: “Svolta storica per la città”.

     

    Ci sono voluti trent’anni per passare dalle promesse ai fatti, ma a quanto pare il sottopasso sul viale Fulvio Testi potrà trasformarsi in realtà. Merito dell’approvazione di un emendamento da parte del Senato, che porta la firma della senatrice Alessandra Riccardi – ex 5 Stelle passata alla Lega – che autorizza lo stanziamento di 1 milione di euro per l’anno 2020, destinato allo studio di fattibilità tecnico-economica relativo alla riqualificazione dello snodo viabilistico sulla SP5, all’altezza di Cinisello Balsamo.

     

    Un’infrastruttura d’importanza strategica, di cui si discute da anni, che potrebbe arrivare ad una effettiva concretizzazione a beneficio della viabilità dell’asse di collegamento Milano – Valtellina, anche in vista dei prossimi Giochi Olimpici invernali del 2026, e dei cittadini. L’incrocio della SP5, all’altezza di via Partigiani a Cinisello Balsamo, è infatti uno dei punti più critici dell’arteria viabilistica principale per i collegamenti da nord con il capoluogo lombardo.

    I dati resi noti dal Comune riportano un traffico giornaliero, nella sola direzione di Milano, di circa 50.000 veicoli al giorno, con punte massime nella fascia oraria mattutina che coincide con il flusso dei lavoratori che si recano nel capoluogo, con conseguenti ricadute anche sulla sicurezza stradale.
    Una situazione sulla quale ha inciso pesantemente la riqualificazione della SS36, interessata dalla de-semaforizzazione e dalla realizzazione del Tunnel di Monza, che hanno riversato verso l’ultimo semaforo un grande flusso di auto proveniente da nord. Inevitabili le conseguenze sul territorio di Cinisello Balsamo, con ingorghi di traffico all’ordine del giorno e ripercussioni a livello di inquinamento acustico e ambientale per i residenti. Senza tralasciare la pericolosità dell’incrocio, spesso teatro di incidenti talvolta anche molto gravi, per pedoni e ciclisti.

     

    I primi progetti risalgono agli anni 90, quando furono elaborati degli studi volti a garantire la separazione dei flussi veicolari locali da quelli della SP5, a partire dall’ipotesi di interrare il tratto di SP5 in continuità con quanto fatto sulla SS36 a Monza, all’altezza di San Fruttuoso, fino a risolvere le criticità dei singoli incroci proponendo una soluzione con sottopasso per la viabilità locale.

    Nel 1999 la sigla del protocollo di intesa tra Regione Lombardia, Comuni di Milano, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni per la riqualificazione della SP5. Il progetto definitivo fu poi approvato nel 2005 con un costo dell’opera pari a 101.372.000 euro
    Del febbraio 2009 è la delibera del nuovo accordo per la realizzazione dei primi interventi: una passerella ciclopedonale a scavalco, in sostituzione dell’attuale sottopasso nel quartiere Crocetta, e la realizzazione di uno svincolo a due livelli in corrispondenza del semaforo tra la SP5 e le vie Ferri e Partigiani nel Comune di Cinisello Balsamo.

     

    “Il finanziamento ora costituisce un decisivo passo in avanti per una grande opera viabilistica che va ad aggiungersi alla passerella a scavalco all’altezza del quartiere Crocetta fisica – ha dichiarato il sindaco cinisellese Giacomo Ghilardi – oltre ad incidere positivamente in termini ambientali e sulla qualità della vita per i residenti, garantirà maggiore sicurezza e permetterà di ricucire il tessuto urbano di Cinisello Balsamo oggi separato da una barriera fisica”.

     

    Nei giorni scorsi il primo cittadino di Cinisello Balsamo, da sempre forte sostenitore dell’interramento del viale, ha consegnato personalmente al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, un dossier che illustra nei dettagli l’utilità dell’opera. Perché lo stanziamento dei fondi per lo studio di fattibilità tecnico-economica c’è, ma mancano pur sempre 100mln di euro per la sua realizzazione. Un’ipotesi per recuperare le risorse necessarie potrebbe essere quella di inserire l’opera nel novero di quelle propedeutiche ai Giochi Olimpici invernali del 2026, data la sua importanza strategica nel collegamento di Milano con le piste della Valtellina.

     

    Micol Mulè

     

     

     

     

     

     

     

     

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