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    Dalla crisi un’opportunità: intervista a Onofrio Bombino

    Onofrio Bombino, è il titolare dell’azienda Yomax s.r.l. di Bologna, nata nel 2013 con un piccolo gruppo di persone e arrivata in pochi anni a contare 70 dipendenti. Con lui abbiamo parlato dell’impatto della crisi sanitaria e delle strategie con cui è stata affrontata, tra pragmatismo, lungimiranza e sguardo “green” al futuro.

    Ci presenti la sua azienda, di cosa vi occupate dott. Bombino?

    Yomax è un’azienda di Bologna che si occupa di pulizie e sanificazioni e abbiamo un raggio d’azione regionale, con partnership offriamo servizi a livello nazionale perché crediamo che i servizi come quelli delle pulizie e delle sanificazioni debbano essere adeguatamente presidiati con strutture in loco. L’azienda è stata costituita nel 2013 da una mia intuizione a seguito di un’esperienza pregressa in un’azienda che mi ha formato e che lavora a livello nazionale nell’ambito di pulizie e sanificazione. Siamo partiti da una realtà di 5 persone che lavoravano insieme a me, oggi sono ancora tutte con me e una di queste è diventata responsabile della squadra operativa. In 8 anni, a piccoli passi, siamo cresciuti e attualmente siamo una settantina di persone.

    Come ha affrontato la sua azienda l’emergenza sanitaria?

    Questa è stata una grandissima occasione innanzitutto per me. In questi anni Yomax non ha mai avuto particolari problemi di nessun tipo, né organizzativo, né economico o finanziario, anzi, grazie anche ai nostri clienti siamo andati sempre molto bene, attestandoci come realtà vincente sotto tutti i punti di vista. Questa particolare situazione ci ha fatto rimettere in gioco, rivedendo l’organizzazione, i punti di forza e quelle che sono le aree di miglioramento, e siamo ripartiti da quello che per noi è il nostro valore aggiunto, cioè il personale, che è stato messo in totale sicurezza secondo le indicazioni dei vari dpcm e protocolli che si sono susseguiti. Noi siamo una di quelle categorie che, grazie alla nostra tipologia di servizio, abbiamo sempre combattuto in prima linea, quindi tutto il personale è stato fornito immediatamente di tutti i dpi necessari, ovvero guanti, camici e mascherine. Soprattutto su quest’ultimo aspetto, abbiamo scoperto un’azienda siciliana che produce mascherine che con un ricambio periodico del filtro possono essere utilizzate per almeno 6 mesi, il che comporta un abbattimento dell’impatto ambientale molto importante, a differenza dell’usa e getta. Per noi è un aspetto fondamentale perché non dobbiamo rifornire quotidianamente i dpi e nello stesso tempo sosteniamo le aziende made in Italy. Inoltre, a tutti i dipendenti è stata fatta la proposta di potersi sottoporre ad un test sierologico, in collaborazione con il nostro medico del lavoro, per avere un dato certo sia per loro, che per noi e per i nostri clienti, che devono essere salvaguardati perché lavoriamo a contatto con loro, seppur in modo limitato, entrando nei loro spazi, penso ai servizi in ambito alberghiero e residenziale. Per quanto riguarda i servizi, abbiamo offerto sia le sanificazioni, avendo i requisiti previsti, che tutti gli interventi di disinfezione tramite un prodotto a base cloro, seguendo i protocolli.

    Che impatto ha avuto la crisi sulla sua attività?

    Le difficoltà maggiori hanno riguardato il fatto di dover in qualche caso rivedere i contratti con i clienti e aver dovuto mettere di conseguenza in cassaintegrazione i nostri dipendenti. Fortunatamente Yomax ha avuto sempre una gestione parsimoniosa di tipo finanziario e in questo periodo ci sta permettendo di essere molto appetibili per gli istituti bancari e quindi di poter far fronte agli investimenti che in questo momento le operazioni di sanificazioni richiedono, oltre a poter tranquillamente anticipare tutti i costi della cassaintegrazione. Una grande difficoltà è stata quella di doversi riorganizzare, passando da un momento che, fino al 24 febbraio, era molto florido e in crescita, a dover all’improvviso fare i conti con una riduzione di fatturato, dei turni di lavoro e di personale.

    Come si sta approcciando alla fase 2 ormai entrata a pieno regime?

    Quello che stiamo pensando adesso è di continuare su una strada che noi abbiamo aperto come Yomax tre anni fa, cioè quella di proporre un servizio di pulizia e di sanificazione “green” con prodotti a impatto zero. Una metodologia che in questo momento abbiamo dovuto mettere in stand by perché l’emergenza ha fatto saltare tutto, costringendoci a correre ai ripari. Ora invece pensiamo che la strada del “green” possa essere perseguita in modo strutturato, ovvero facendo delle pulizie di base con detergenti a impatto zero come già si faceva, e una sanificazione effettuata con generatore di ozono, in modo tale da rispondere non solo alle esigenze attuali in ambito di pulizia e sanificazioni, ma anche per avere uno sguardo sul futuro di cui siamo convinti che l’impatto zero e i prodotti “green” siano basi importanti.

    Cosa agevolerebbe la ripresa, in termini di aiuti da parte del Governo?

    Sicuramente poterci far lavorare con una pressione fiscale minore. Questo è quello che oggi pesa maggiormente, seppur noi siamo riusciti a saldare tutti gli f24 e tutte le tasse con le scadenze di febbraio, marzo, aprile e maggio e possiamo dirci in regola sotto questo aspetto. Credo che la richiesta che si possa fare sia di sgravi fiscali, soprattutto per chi è stato più performante, più lungimirante come visione.

    Quali prospettive vede per il futuro?

    Una maggior partnership con i clienti, con il personale, con il sistema, tutti dobbiamo crescere e provare a guardare allo stesso obiettivo. Che per me può essere la crescita dell’azienda, per il dipendente l’aumento del suo monte orario e quindi del suo contratto, per il cliente una qualità del servizio con ottimizzazione di costi, quindi creare un nuovo sistema con una corresponsabilità chiaramente anche dello Stato, in cui emerga che siamo tutti cittadini di serie A.

    Micol Mulè

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