martedì, Maggio 7, 2024
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    Superbonus: nasce il mercato digitale

    Con il coinvolgimento di diverse realtà, prende piede il mercato digitale per negoziare i crediti fiscali.

     

    Il superbonus diventa realtà. Nasce infatti il mercato digitale dove sarà possibile negoziare i crediti fiscali tra cui quelli del bonus ristrutturazione previsto dal Decreto Rilancio. I promotori di tale novità sono CRIF, un’azienda leader nei sistemi di informazioni creditizie e di business information, assieme a a Workinvoice – la fintech italiana pioniera nello scambio di crediti commerciali – con il supporto di PwC, in veste di advisor strategico e tecnico.

     

    Con tale progetto si cerca di rispondere a due esigenze: anzitutto si vuole facilitare ed efficientare il processo di scambio e negoziazione tra le parti di tali crediti fiscali, fornendo agli utenti un servizio end to end su un unico strumento. Dall’altra parte si garantisce il rispetto della compliance normativa tramite verifiche tecniche e fiscali sul credito stesso. Sia la compravendita che le verifiche avverranno interamente online, garantendo tempistiche più rapide, grazie a un meccanismo di incontro tra domanda e offerta che elimina potenziali inefficienze di mercato e abbassa il livello di commissioni del servizio.

     

    Su tale mercato digitale infatti sarà possibile cedere e acquistare, come credito di imposta, le detrazioni fiscali previste dalla normativa, creando, per la prima volta, un mercato dedicato ai crediti fiscali (ora aperto a quelli riferiti all’Ecobonus, in futuro anche ad altre tipologie), agevolando la trasformazione in liquidità del credito a prezzi di mercato, accelerando la diffusione dell’utilizzo degli incentivi e, in ultima istanza, sostenendo il settore dell’edilizia.

     

    Un marketplace che viene incontro non solo ai cittadini che per esempio vogliono ricorrere alla possibilità del credito di imposta per usufruire del superbonus 110%, ma costituisce un vantaggio anche per i soggetti che ricevono il credito come le imprese edili le quali avranno, a loro volta, la facoltà di cessione, aprendo così la strada alla creazione di un mercato dove domanda ed offerta si incontreranno al fine di scambiare crediti che potrebbero essere già stati oggetto di trasferimento tra soggetti una prima volta (si parla in questo caso di “mercato secondario” del credito).

     

    Su questo marketplace dunque potranno operare sia soggetti privati interessati alla vendita del credito Super Ecobonus come società di costruzioni, banche e altri soggetti finanziatori, sia soggetti privati come assicurazioni, fondi, etc interessati all’acquisto dei crediti al fine di ottimizzare il proprio carico fiscale. Tale spazio digitale garantirà l’affidabilità delle operazioni relative al credito tramite l’intervento di consulenti tecnici- fiscali.

     

    Secondo Marco Preti,  General Manager di CRIF, “Il marketplace per il trasferimento dei crediti Superbonus consentirà di sfruttare al meglio l’agevolazione prevista dal DL Rilancio coniugando l’esigenza di liquidità e/o l’offerta di detrazioni eccedenti la “tax capacity” (valore complessivo dei debiti tributari) del soggetto cedente con un possibile risparmio fiscale a beneficio del soggetto acquirente. Una posizione condivisa anche da Alessandro Grandinetti, Markets and Clients Leader di PwC secondo cui ” La tecnologia, adeguati presidi tecnici e sinergia con il patrimonio informativo di CRIF ne fanno una piattaforma innovativa, efficiente pensata per garantire i più evoluti presidi a beneficio degli scambi”.

     

    Fondamentale il coinvolgimento di Workinvoice e della sua esperienza nella gestione digitale dei crediti commerciali e che vista la nuova normativa ha deciso di scendere in campo anche nell’ambito dei crediti fiscali, come riferito da Matteo Tarroni, Founder & CEO di Workinvoice ” A fronte dell’opportunità creata con il varo del Super Ecobonus abbiamo deciso di far evolvere il nostro modello di marketplace nella direzione dei crediti fiscali, con l’obiettivo di trasformarli, anche in questo caso, in un’asset class innovativa”.

     

    Simone Fausti

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