lunedì, Aprile 29, 2024
More
    Home Economia 600 mila posti di lavoro a rischio

    600 mila posti di lavoro a rischio

    600 mila posti di lavoro a rischio

    I sindacati auspicano uno Stato dirigista e proroghe di cassa integrazione e blocco dei licenziamenti per salvare i posti di lavoro

    La segretaria confederale della Uil Ivana Veronese ha incrociato i dati macroeconomici contenuti nel Def 2020, l’ultimo rapporto della Banca d’Italia, le stime di crescita della Ue e dei maggiori istituti e i dati sulle comunicazioni obbligatorie riferite rapporti di lavoro attivati e cessati.

    Quello che si apprende è uno scenario agghiacciante: sono a rischio tra 530 mila e 655 mila posti di lavoro.

    Uno dei settori più critici è senza dubbio quello turistico. Il crollo delle presenze e dei fatturati nel turismo sta avendo ripercussioni drammatiche sul mercato del lavoro.

    I lavoratori stagionali sono solo la metà rispetto allo scorso anno, come evidenziato dal segretario generale della Fisascat Cisl, Davide Guarini.

    È evidente che l’assistenzialismo non è sufficiente, sono urgenti investimenti pubblici e privati per accompagnare lo sviluppo turistico del paese e la riqualificazione delle infrastrutture, preservando l’occupazione”, spiega Guarini al tavolo con i ministri del Turismo Dario Franceschini e del Lavoro Nunzia Catalfo.

    Al netto di alcuni settori come quello alimentare, farmaceutico, chimico ed una parte della logistica, che hanno mantenuto una discreta continuità nei livelli produttivi, il lockdown ha provocato in molti casi danni impressionanti. Si parla di livelli ben superiori a quelli della crisi del 2008, che ha determinato, nel quinquennio successivo, la perdita di un milione di posti di lavoro.

    Si pensi a settori quali l’automotive che si è completamente fermato, alla moda e all’edilizia.

    I segretari generali di Cgil, Maurizio Landini, Cisl, Annamaria Furlan e Uil, Pierpaolo Bombardieri continuano a chiedere al Governo il prolungamento degli ammortizzatori sociali “ per tutti coloro che ne hanno bisogno”, oltre chiaramente alla proroga del blocco dei licenziamenti.

    Dalla fine del lockdown, la situazione soffre di parecchia instabilità, “soprattutto in quei settori dove le imprese sono sottocapitalizzate”, dice Tania Scacchetti, segretaria confederale della Cgil.

    Ci sono settori che potrebbero trovare nuove prospettive e settori che invece hanno prospettive di tenuta molto più basse” osserva la sindacalista della Cgil, auspicando fortemente l’allungamento delle settimane di cassa integrazione ed il blocco dei licenziamenti.

    Peccato che saranno sempre i contribuenti a dover pagare la cassa integrazione all’infinito, almeno fin quando si esauriranno anche gli ultimi denari rimasti e che il blocco dei licenziamenti per le imprese provoca spesso e volentieri la loro fine.

    Andrea Curcio

    Most Popular

    Nord Milano, lavoro: nel 2023 oltre 61mila nuove posizioni occupazionali

    È l’analisi del mercato del lavoro nel territorio dell’Osservatorio della Città metropolitana di Milano presentata nel corso del convegno “Agenda Lavoro: investire per il...

    IA, via libera al ddl

    C’è l’ok sul disegno di legge voluto dal Governo sull’Intelligenza artificiale, un provvedimento atteso volto a regolamentare un settore che negli ultimi mesi si...

    Ucraina, la preoccupazione di Mosca per il pacchetto di aiuti Usa da 61 miliardi di dollari e per il fianco ovest

    Dopo mesi di stallo a causa delle resistenze dei repubblicani trumpiani alla Camera, al Cremlino non va già che gli Stati Uniti abbiano finalmente...

    Approvato il nuovo regolamento europeo sul packaging: soddisfatto Massimiliano Salini

    Il Parlamento Europeo ha recentemente ratificato il nuovo "Regolamento Europeo sul Packaging", un passo importante nel contesto legislativo europeo che mira a regolare gli...

    Recent Comments