Un quadro aggiornato sullo stato di salute dell’economia cuneese emerge dall’ultima indagine congiunturale presentata da Confindustria Cuneo, che ha analizzato le previsioni delle imprese locali e i consuntivi dell’anno precedente. Lo studio, condotto dal Centro Studi dell’associazione su un campione di circa 300 aziende – 200 manifatturiere e 100 dei servizi – restituisce un’immagine di moderata ripresa, con segnali positivi su produzione e ordini. Anche a livello piemontese, su quasi 1.300 imprese intervistate, si conferma la tenuta del tessuto produttivo, pur tra le incertezze legate al contesto internazionale, in particolare sull’export. Riprendono, inoltre, gli investimenti, mentre cala il ricorso alla cassa integrazione guadagni (Cig).
Nel dettaglio, il saldo degli ordini totali per la provincia di Cuneo passa da -10,5% a +3,4%, mentre la produzione registra un aumento con un saldo a +5,6%. Si rafforza anche il fronte occupazionale, che vede il saldo crescere da 4,1% a 12,8%, accompagnato da una riduzione della Cig, scesa dal 9,9% al 6,3%. Il tasso di utilizzo degli impianti si mantiene stabile al 77,3%, superiore alla soglia considerata normale per il ciclo economico. Restano però irrisolte alcune criticità: il saldo degli ordini dall’estero rimane negativo a -4,8% e si accentuano le preoccupazioni per l’aumento dei prezzi energetici, che vede il 60,9% delle imprese prevedere ulteriori rincari, contro il 26,7% della precedente rilevazione. Anche le pressioni sui costi delle materie prime e della logistica continuano a rappresentare una fonte di instabilità.
Tra i settori, l’andamento appare differenziato. La metalmeccanica mantiene un atteggiamento prudente, con ordini e produzione ancora negativi ma in miglioramento, mentre l’alimentare evidenzia segnali di ripresa più marcati, con ordini in crescita da -16,1% a +17,6% e un saldo occupazionale in aumento fino al 20,6%. Il comparto edile, incluso l’indotto, torna a saldi positivi sulla produzione e occupazione, mentre resta in difficoltà il settore dell’estrazione e lavorazione di minerali non metalliferi, che segna ancora valori negativi. Nei servizi, il clima di fiducia si conferma complessivamente favorevole, anche se alcuni indicatori, come gli ordinativi, mostrano un rallentamento. Nel complesso, i dati raccolti delineano una dinamica economica che, pur tra sfide e incertezze, mostra segnali di rilancio, sostenuti da una maggiore propensione agli investimenti e da una redditività in crescita per la maggior parte delle imprese.