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    Pechino saluta i Giochi invernali e passa il testimone a Milano-Cortina 2026

    Pechino saluta i Giochi invernali e passa il testimone a Milano-Cortina 2026
    Per la prima volta nella storia, le Olimpiadi invernalisaranno ospitate da due città. A ricevere la bandiera simbolo dei Giochi, il sindaco Sala e l’omologo di Cortina, Gianpietro Ghedina. Malagò dà un 7,5 all’Italia e ritorna sul tema delle risorse straordinarie in vista del 2026.
    Pechino saluta i Giochi olimpici invernali con una suggestiva cerimonia di chiusura nell’avveniristico Bird’s Nest, lo stadio olimpico della capitale cinese, durante la quale è avvenuto il passaggio del testimone a Milano-Cortina 2026, sede dei prossimi Giochi invernali ed unicum nella storia delle Olimpiadi che per la prima volta saranno ospitate in due città.
    Ammainata la bandiera simbolo dei Giochi, il sindaco di Pechino, Chen Jining l’ha sventolata un’ultima volta prima di passarla al presidente del Cio, Thomas Bach che a sua volta l’ha consegnata nelle mani dei due sindaci delle città protagoniste della XXV edizione dei Giochi invernali: Beppe Sala per Milano e Gianpietro Ghedina per Cortina.
    “Un esempio di sostenibilità, frutto di una candidatura particolare che mette insieme due città – Milano e Cortina, appunto – sicuramente molto diverse per dimensione”, ha commentato il numero uno del Coni, Giovanni Malagò in occasione della presentazione dei prossimi Giochi invernali. Non a caso il messaggio scelto da Marco Balich – curatore della cerimonia olimpica – per la staffetta Milano-Cortina è “Duality, Together” che evidenzia la dualità tra città metropolitana e montagna, insieme dialoganti per raggiungere l’obiettivo della sostenibilità, grande sfida del futuro.
    10 minuti di presentazione che racchiudono lo spirito delle prossime Olimpiadi invernali, introdotti dalle note dell’Inno di Mameli intonato da Malika Ayane con l’accompagnamento del violinista Giovanni Andrea Zanon. L’immagine si sposta su due bambini – il futuro – che indossano le maglie di Milano e Cortina e spingono insieme un mappamondo sul campo del Bird’s Nest dal quale emerge la scritta “Duality Together”. Inizia così il filmato che proietta sullo schermo un’alternanza di paesaggi innevati e metropolitani percorsi da una coppia di ballerini, seguiti da scorci dei luoghi simbolo delle due città che ospiteranno i Giochi. Il balletto viene messo in scena dal vivo sul campo dello stadio prima di tornare al filmato che vede protagoniste Lombardia e Veneto con i loro governatori, rispettivamente Attilio Fontana e Luca Zaia, impegnati in un messaggio di benvenuto in Italia, pronunciato in cinese. A chiudere la presentazione della XXV edizione dei Giochi invernali, un’immagine del passaggio delle Frecce Tricolori prima di vederle sfrecciare dal vivo nel febbraio del 2026.
    Concluso il passaggio di consegne, il bilancio dell’edizione cinese dei Giochi invernali per l’Italia non può che dirsi positivo. Voto 7 e mezzo per il presidente del Coni Malagò che guarda al medagliere costituito da 2 ori, 7 argenti e 8 bronzi per un totale di 17 medaglie, secondo miglior posizionamento dopo le Olimpiadi invernali di Lillehammer del 1994. Oltre al medagliere, Malagò guarda anche alle risorse economiche da mettere in campo per i prossimi Giochi, un appello già lanciato lo scorso luglio quando aveva manifestato la necessità, in vista di Milano-Cortina 2026, di risorse straordinarie da destinare alla Federazione italiana sport invernali e alla Federazione italiana sport su ghiaccio, che da sole rappresentano il 100% delle discipline coinvolte nei Giochi invernali. Il tempo stringe.
    Ora gli occhi – e le energie – sono tutti puntati sull’organizzazione di Milano-Cortina 2026, che si presenta come occasione straordinaria per il rilancio dell’economia dei territori interessati dopo il periodo difficile segnato dalla pandemia. “Ciò significa affrettare la realizzazione delle opere, fondamentali per le competizioni e per il collegamento dei territori – ha commentato Attilio Fontana, giunto a Malpensa ad accogliere gli atleti di ritorno da Pechino e la bandiera olimpica -: quel che resterà saranno proprio le infrastrutture, una legacy fisica indispensabile e importante in ottica di sviluppo turistico del nostro nord”.
    A Milano intanto si lavora su due fronti: il PalaItalia di Santa Giulia che sarà la casa dell’hockey, per il quale sono in corso i lavori di bonifica, e il Villaggio Olimpico che sorgerà nell’area occupata dall’ex scalo ferroviario di Porta Romana, futura sede di residenze universitarie al termine dei Giochi. Il conto alla rovescia è iniziato.
    Micol Mulè

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