di Massimiliano Salini
Vice Presidente del Gruppo Ppe al Parlamento Europeo 
La guida autonoma rappresenta una delle innovazioni tecnologiche più significative degli ultimi decenni, destinata a rivoluzionare il settore della mobilità. Il concetto fa riferimento a veicoli dotati di sistemi avanzati in grado di gestire in autonomia le funzioni di guida, dalla frenata allo sterzo, fino alla completa gestione del tragitto, senza intervento umano.
In Europa, lo sviluppo della guida autonoma sta procedendo con un approccio graduale e fortemente regolamentato. Attualmente, sono in corso numerosi test e sperimentazioni su strada, supportati da un quadro normativo che si è evoluto significativamente negli ultimi anni.
L’Unione Europea, su impulso del Ppe, ha sviluppato un quadro normativo articolato per sostenere la guida autonoma, che comprende in primis il Regolamento generale sulla sicurezza (GSR 2019/2144) che prevede che tutti i nuovi veicoli, inclusi camion e autobus, debbano essere dotati di sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) per migliorare la sicurezza stradale. Questi sistemi includono il rilevamento della stanchezza del conducente, il mantenimento della corsia, la frenata automatica di emergenza e il rilevamento dei pedoni e ciclisti.
A questi si affiancano regolamenti di origine internazionale adottati dall’UE tramite l’UNECE (United Nations Economic Commission for Europe), un organismo che stabilisce standard tecnici comuni per il settore automobilistico a livello globale.
La classificazione dei 6 livelli di automazione descrive la progressiva capacità dei veicoli di guidare autonomamente eliminando l’intervento umano. Si passa dal Livello 0 (auto priva di automazione) al livello 5 (auto dotata di un livello di autonomia completo, capace di operare in qualsiasi ambiente e in ogni circostanza), passando attraverso altri 4 livelli progressivi intermedi.
Il Piano d’azione per l’automotive propone lo sviluppo di banchi di prova per la guida autonoma europei, per far fronte allo svantaggio competitivo che le imprese europee hanno nei confronti di Stati Uniti e Cina nelle condizioni per i test su strada e delle operazioni commerciali di veicoli completamente autonomi. Viene, quindi, annunciata una rapida istituzione di almeno tre banchi di prova transfrontalieri su larga scala, le relative sandboxes normative e i corridoi europei di guida automatizzata. La Commissione promette di sviluppare un quadro normativo per i veicoli autonomi, così da consentire l’approvazione di serie illimitate di veicoli con sistemi di parcheggio automatizzati nel 2025 e di un maggior numero di casi d’uso (ad esempio il trasporto merci hub-to-hub) nel 2026. Inoltre, la Commissione propone di elaborare entro il 2026 una serie di norme per sostenere la sperimentazione di ADS (sistemi di guida automatizzati) e ADAS (sistemi avanzati di assistenza alla guida) sulle strade pubbliche. Chips, software e AI sono i tre ingredienti fondamentali per sviluppare veicoli connessi e automatizzati, ma oggi i produttori e i fornitori europei di veicoli subiscono la concorrenza di Paesi extraeuropei.
Pertanto, al fine di mettere in moto una stretta collaborazione tra gli operatori europei, verrà lanciata un’Alleanza europea per i veicoli connessi e autonomi, che riunirà stakeholder del settore automobilistico, così da accelerare la cooperazione transfrontaliera dell’industria europea.






