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venerdì 10 Ottobre, 2025
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Orsini (Confindustria): «L’Europa cambi passo, serve un ’Whatever it takes’ per l’industria»

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«Dobbiamo delle scuse agli imprenditori perché oggi ci ritroviamo a dire le stesse cose di un anno fa. In Europa serve un vero patto di responsabilità sociale tra tutte le forze politiche». Con queste parole il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha aperto il suo intervento al convegno inaugurale del 42° Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno Cersaie, in corso a Bologna.
Orsini ha ribadito la sua fede europeista, ma ha sottolineato la necessità di «un cambio di passo» nelle politiche comunitarie. Nel mirino, soprattutto, il Green Deal, definito «la più grande cavolata che potevamo fare». Secondo il presidente degli industriali, l’Unione Europea ha varato misure senza valutarne l’impatto reale: «Nelle imprese, quando si lancia un prodotto, si studiano le conseguenze. In Europa questo non è stato fatto e ora dobbiamo rimediare a scelte già compiute».

Manovra e risorse Pnrr

Sul fronte della legge di bilancio, Orsini ha confermato che «Confindustria sta lavorando in modo concreto con il Governo». Quanto alla proposta di un piano da 8 miliardi l’anno per rilanciare l’Italia, ha chiarito: «Stiamo lavorando, ma serve capire quante risorse restano dal Pnrr e come rimodularle. Il modello delle Zes ha funzionato: con 4,8 miliardi di fondi si sono generati 28 miliardi di investimenti al Sud e 35mila nuovi posti di lavoro. Il Mezzogiorno ha fatto da traino anche per il Nord».

Salari e produttività

Il presidente di Confindustria è intervenuto anche sul tema dei salari, ricordando che la crescita delle retribuzioni deve passare da produttività, incentivi e investimenti: «Spesso si parla di stipendi bassi, ma per aumentarli serve una cosa semplice: contratti legati alla produttività. Stiamo dialogando con i sindacati e proseguiremo con nuovi incontri. Tuttavia, senza investimenti e incentivi rischiamo di restare indietro rispetto a Paesi che, dall’altra parte del mondo, sono veloci e dinamici».

La sfida per l’industria europea

Guardando allo scenario internazionale, Orsini ha lanciato un appello a Bruxelles: «L’Europa deve decidere in fretta se vuole davvero mettere l’industria al centro e puntare sulla competitività, evitando il rischio di una deindustrializzazione. Così come Draghi salvò l’euro con il suo ’Whatever it takes’, oggi serve un ’Whatever it takes’ per l’industria europea, perché abbia un futuro».

Andrea Valsecchi

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