Sono le province di Monza Brianza e Lodi a guidare la classifica per la domanda di abitazioni, nuove costruzioni in particolare, mentre il capoluogo lombardo rimane stabile anche se i prezzi del residenziale crescono soprattutto in prossimità delle nuove fermate della metro o nelle zone interessate da interventi di rigenerazione urbana, compresi quelli legati ai Giochi Olimpici Invernali 2026.
È lo scenario delineato dal Sentiment di FIMAA Milano Lodi Monza Brianza (l’Associazione degli intermediari immobiliari e merceologici aderente a Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza), con i dati relativi al secondo trimestre 2025 che raccolgono l’orientamento degli operatori: il 75% da Milano e Città metropolitana, il 21% da Monza Brianza, il 4% da Lodi e provincia di Lodi.
Se Milano mantiene la sua attrattività, con la domanda di acquisto stazionaria, Monza e Lodi vedono crescere l’interesse – soprattutto per le nuove costruzioni – alla luce di prezzi più contenuti (a Monza domanda in crescita secondo l’83% degli intermediari, a Lodi per il 100%).
Guardando alle tipologie di abitazione più richieste, è il trilocale a confermarsi l’appartamento maggiormente richiesto sia nel capoluogo lombardo che a Monza, mentre a Lodi il quadrilocale pareggia la richiesta del trilocale.
Sul fronte delle locazioni gli operatori registrano un aumento della domanda, dell’offerta e dei canoni per le locazioni residenziali, con la richiesta che si sposta in zone più periferiche. A Milano stanno prendendo piede i contratti a canone concordato, grazie all’aumento dei valori dei canoni nelle nuove tabelle stabilite a livello locale. In generale si mantiene stazionario il numero delle locazioni dei negozi, ma nel commerciale gli eccessivi canoni richiesti fanno soffrire il comparto unitamente alla situazione economica di mercato.
E sul futuro si è espresso Marco Zanardi, consigliere di FIMAA Milano Lodi Monza Brianza con delega all’Ufficio Studi: “Per il bilancio del prossimo trimestre non sono previsti scenari atti a modificare l’attuale equilibrio del mercato – ha spiegato -. La pausa estiva rallenta come sempre la macchina immobiliare, che è però già da tempo penalizzata da tutte le vicissitudini legali legate ad un’urbanistica attualmente priva di certezze di diritto e garanzie di tempi per la realizzazione delle opere”.