martedì, Maggio 21, 2024
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    Mezzi pubblici: sciopero e caos in tutta Italia

    Mezzi pubblici: sciopero e caos in tutta Italia

    Come annunciato da tempo, lo sciopero proclamato per la giornata di ieri da parte dei sindacati dei trasporti pubblici ha determinato la mobilità in molte delle principali città italiane.

    A Milano, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Venezia, Bologna le agitazioni sindacali hanno ottenuto il risultato di creare disagio agli utenti per manifestare contro il Governo per il rinnovo del contratto collettivo di categoria.

    Le iniziative durante le quali i mezzi pubblici si sono fermati hanno assunto caratteri diversi a seconda del luogo.

    A Milano lo stop è durato dalle 8.45 fino alle 12.45 e ha paralizzato le corse delle metropolitane per l’intera mattinata, oltre a garantire corse a singhiozzo per i mezzi di superficie. Hanno aderito all’iniziativa gran parte dei dipendenti di Atm e di Ferrovienord, la società di trasporti ferroviari regionale.

    Protesta finita anche a Roma, Napoli e Bari, Venezia e Palermo. In altre città l’agitazione è proseguita con differenti fasce orarie.

    Bologna, Genova, Firenze e Torino sono state interessate dalle rispettive iniziative per tutto il pomeriggio e in alcuni casi come Torino e Firenze, i viaggiatori hanno trovato gli addetti al tpl con le braccia incrociate fino alle 22.

    I Sindacati che hanno indetto l’agitazione, ovvero le categorie dei trasporti aderenti a Cigli, Cisl e Uil, esultano per l’adesione “quasi totale” dei propri tesserati che, pur rivendicando legittimamente i propri diritti, inevitabilmente recano disagio a chi non ha nulla a che fare con le rivendicazioni, cioè i cittadini che si muovono con i mezzi pubblici.

    Nelle dichiarazioni delle sigle confederali si esprime molta soddisfazione per l’alta percentuale di adesione alle varie iniziative, in quanto tale partecipazione di massa esprime l’insofferenza diffusa tra gli addetti del settore che lamentano il mancato accordo per il rinnovo del CCNL di categoria, scaduto da oltre tre anni.

    Visto l’esito, evidentemente non scontato, i sindacati minacciano di proseguire con altri bliz nelle prossime settimane con l’intento di sollecitare la controparte datoriale, cioè il Governo, a riprendere le trattative per approdare al tanto sospirato rinnovo contrattuale. In particolare – dichiarano i referenti delle tre sigle confederali – l’auspicio è che i vertici del Ministero dei trasporti e della Mobilità si attivino per reperire le risorse necessarie da vincolare al Bilancio per il rinnovo dei contratti di settore.

    La speranza è che l’azione di forza possa riportare a un confronto che individui soluzioni definitive e la minaccia di nuove rappresaglie possa spegnersi in fretta. Altre categorie di lavoratori versano in gravi difficoltà a causa della pandemia, ma non hanno l’arma dello sciopero come leva di stimolo al confronto e nessuno desidera riaprire una stagione di frizione sociale in un momento così delicato e grave come quello che stiamo attraversando in Italia da circa due anni.

    Pietro Broccanello

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