venerdì, Marzo 29, 2024
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    Ex aree Falck: posa della prima pietra della stazione ponte avvia i lavori di MilanoSesto

    Ex aree Falck: posa della prima pietra della stazione ponte avvia i lavori di MilanoSesto
    Parte il primo cantiere per opere edilizie che dà il via al più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia, e fra i principali in Europa, con un investimento di 3,5 miliardi di euro.
    La posa della prima pietra della nuova stazione a ponte di Sesto San Giovanni, avvenuta ieri mattina, ha dato il via ufficiale ai lavori di MilanoSesto nelle ex aree Falck, il più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia e fra i principali in Europa con un investimento di 3,5 miliardi di euro che ridisegnerà il volto della città.
    Una giornata importante per Sesto San Giovanni, e non solo, che dopo decenni vede finalmente concretizzarsi il principio di una nuova era di trasformazioni senza precedenti che la proietteranno nel futuro con un ruolo di primo piano nel campo della sanità e della ricerca e della rigenerazione urbana, come traino per tutta la Città Metropolitana e al passo delle principali capitali europee. Oggi la posa della prima pietra segna la terza trasformazione della stazione, dopo 180 anni dall’apertura della prima stazione sestese in piazza 4 Novembre, al Rondò, e il successivo spostamento negli anni ’70, di pari passo con le grandi trasformazioni industriali che hanno fatto guadagnare a Sesto il titolo di “Città delle fabbriche”.
    Progettata dallo studio Renzo Piano Building Workshop con Ottavio Di Blasi & Partners, la moderna stazione a scavalco si colloca in una posizione strategica dove transitano treni che servono ben 5 province differenti, oltre a funzionare da interscambio con il capolinea della metropolitana 1 e hub internazionale per la stazione dei pullman. La passerella di 89 metri di lunghezza per 18 di larghezza, sospesa al di sopra della linea ferroviaria esistente, avrà la fondamentalefunzione di “ricongiunzione” tra le due parti di Sesto San Giovanni storicamente divise dai binari, ovvero Piazza 1° Maggio e le aree ex Falck. Sarà inoltre attrezzata con numerosi servizi e spazi commerciali di varia natura e fungerà da punto panoramico di osservazione su tutto il progetto di MilanoSesto, che trasformerà un’area di 1,5 milioni di metri quadrati, ridisegnando l’assetto urbano dell’intera città di Sesto San Giovanni e contribuendo anche a ridefinire i nuovi confini dell’area metropolitana di Milano.
    La stazione a ponte sarà anche funzionale in prospettiva futura per la Città della Ricerca e della Salute, il polo sanitario più importante d’Italia di rilevanza internazionale che vedrà l’arrivo sul territorio di due eccellenze nel campo della medicina e della ricerca scientifica, l’Istituto dei Tumori e il neurologico Besta, a cui si aggiungerà anche il Gruppo San Donato con l’Università del San Raffaele. I lavori, avviati come da cronoprogramma a luglio scorso, richiederanno due anni e verranno realizzati da Cimolai S.p.A., un’azienda con 70 anni di storia e una leadership internazionale consolidata operando nei contesti urbani di tutto il mondo, che si è aggiudicata una gara pubblica la scorsa primavera.
    “Tra due anni, quando potremo percorrere la passerella di vetro sospesa sui nostri binari, avremo una vista panoramica sul grande parco urbano da 45 ettari, anche sulla nuova piazza della stazione – ha spiegato il sindaco Roberto Di Stefano -, dove abbiamo giocato un ruolo importante proponendo ai progettisti un’idea di luogo di aggregazione connesso ad altre 4 piazze: l’OMEC, il T3, il T5 e la Torre dell’Acqua”, i simboli dell’archeologia industriale che rappresentano l’identità, la storia e la cultura operaia di Sesto San Giovanni. “Proprio per garantire continuità tra la città costruita e quella nuova – ha aggiunto Di Stefano – abbiamo puntato su un ampio viale alberato che collegherà questa stazione al quartiere periferico di Marzabotto, collegato tra negozi, residenze, attività commerciali, piste ciclopedonali oltre che al parco, un progetto che ridisegnerà l’assetto della nostra città con un investimento tra pubblico e privato da 4 miliardi di euro e che ci farà passare dalla ex città delle tute blu operaie alla nuova città dei camici bianchi”.
    La posa della prima pietra avvia di fatto il primo cantiere per opere edilizie. L’area è infatti già stata interessata da diversi cantieri, dedicati però alle attività di bonificheancora in corso e di demolizione: “Questo invece è il primo cantiere che dà l’avvio al processo complessivo di trasformazione urbana – ha commentato l’avvocato Giuseppe Bonomi, ad di MilanoSesto -. Cominciamo a vedere i primi segni tangibili di un lavoro iniziato ormai oltre due anni fa con i nostri partner Hines e Prelios, svolto grazie al supporto fondamentale di Intesa Sanpaolo e alla proficua collaborazione con il Comune di Sesto San Giovanni.Proprio attorno a questo cantiere tra pochi mesi inizieranno i lavori per la Nuova Città della Salute e della Ricerca e quelliper la realizzazione del primo comparto di residenza privata: “Il cosiddetto lotto Unione 0 dove ci sarà un investimento diretto del nostro partner Hines insieme ad un altro importante co-investitore – ha aggiunto Bonomi –. Questi lavori saranno inoltre un’occasione per il recupero, previa messa in sicurezza, e la rifunzionalizzazione dei tre edifici storici che gravitano sul comparto Unione, ovvero OMEC, T3 e treno laminatoio, quest’ultimo già messo in sicurezza per consentire una serie di eventi che si sono svolti nell’ultimo anno e mezzo, dalla sfilata di Zegna all’assemblea di Assolombarda. Solo nel comparto Unione è previsto un investimento complessivo di circa 2,3 miliardi di euro con la generazione di 5300 nuovi posti di lavoro, come dimostrato dalla recente indagine elaborata dallo Studio Ambrosetti e presentata al Forum di Cernobbio. “Credo che sia il momento di partire dai margini per offrire un nuovo sviluppo complessivo all’intera area metropolitana della città di Milano e certamente guidandone la transizione verso modelli di sostenibilità ambientale e sociale”, ha concluso Bonomi.
    Il progetto gode del pieno sostegno di Regione Lombardia volto a favorire gli interventi di rigenerazione urbana: “Come Regione sono parecchie le risorse che abbiamo messo a disposizione sia per agevolare la riqualificazione dei piccoli borghi sia per la riqualificazione urbana per le città di medie dimensioni”, ha spiegato il presidente Attilio Fontana -. Questi interventi devono servire per tracciare le linee del futuro delle nostre città, sia da un punto di vista urbanistico che da quello sociale”.
    Micol Mulè

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