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    Fisco: c’è l’accordo per il rinvio delle cartelle esattoriali

    Fisco: c’è l’accordo per il rinvio delle cartelle esattoriali

    Trovato l’accordo per la proroga della sospensione delle cartelle esattoriali fino al primo settembre. Nel frattempo Unimpresa mostra perché è necessaria una riforma profonda del sistema fiscale italiano

    C’è l’accordo per la proroga della sospensione delle cartelle esattoriali per altri due mesi, fino al primo settembre 2021. Un rinvio ormai diventato periodico dal momento che le operazioni di riscossione sono ferme da marzo 2020, quando l’Italia è entrata in lockdown per la prima volta. L’ultimo slittamento aveva fissato lo stop fino al 30 giugno e ora, a meno di due settimane dalla scadenza, si è deciso di prorogare ancora una volta.

    Il rinvio è condiviso dalla maggior parte delle forze di governo e a questo proposito sono stati presentati una serie di emendamenti al decreto Sostegni bis, al momento in esame alla commissione Bilancio della Camera. L’esecutivo è all’opera anche per definire ulteriori interventi in ambito fiscale: si parla di una possibile rateizzazione per la rottamazione e per saldo e stralcio, con scadenze più lunghe. Al contempo si discute di un eventuale rinvio del versamento del saldo-acconto di Irpef, Ires e Irap per i soggetti Isa: la scadenza del 30 giugno potrebbe così slittare al 20 luglio, ma per maggiori indicazioni sarà necessario attendere settimana prossima quando verrà definito il pacchetto di modifiche del Dl Sostegni bis.

    Ma dal governo ci si aspetta un’operazione profonda sul fronte fiscale e l’ultimo rapporto del Centro studi di Unimpresa testimonia la necessità di un ripensamento profondo dell’intero sistema. Secondo l’Unione nazionale di imprese, infatti, le detrazioni fiscali hanno superato quota 600 e valgono più di 53 miliardi di euro. Si tratta di una giungla di agevolazioni che negli ultimi dieci anni è aumentata vertiginosamente, crescendo quasi del 150% in termini numerici. Nel 2011 si contavano 241 voci, nel 2020 ben 602.

    Il risultato è sotto gli occhi di tutti: in Italia ha preso vita un sistema confuso e farraginoso, dove la quota maggiore di sconti fiscali riguarda gli incentivi per immobili e ristrutturazioni che valgono più di 21 miliardi di euro. “Questa è la peggior rappresentazione plastica della nostra architettura tributaria – ha affermato Marco Salustri, rappresentante Unimpresa – Una confusione sistematica e quasi perversa che rende la vita impossibile ai contribuenti, alle imprese, ai lavoratori, ai sostituti d’imposta, agli esperti contabili, ai centri di assistenza fiscale”. C’è grande attesa e speranza che il governo Draghi realizzi una vera e propria riforma del fisco italiano, fondata sulla semplificazione e la razionalizzazione delle norme.

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