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    Formazione 4.0, credito d’imposta compatibile con i fondi interprofessionali

    Incentivi fiscali per la formazione 4.0, Spada (Formazienda): “Utilizzabili dalle aziende unitamente ai fondi della formazione continua”

     

    Un credito d’imposta fino al 50% per le aziende che investono nella formazione 4.0 dei propri dipendenti: un binomio virtuoso confermato dalla Legge di Bilancio 2021 con una proroga che estende l’incentivo fiscale fino al 2022.

     

    “Sul piano della formazione – sottolinea il direttore del Fondo Formazienda Rossella Spada – la misura del credito d’imposta è compatibile con le risorse destinate dai fondi interprofessionali alle aziende in relazione alla copertura dei costi delle azioni formative. I due strumenti, a livello finanziario e operativo, possono quindi essere utilizzati in modo congiunto. Si tratta di un ulteriore tassello che promuove l’ammodernamento delle competenze dell’assetto produttivo e imprenditoriale mettendo al centro delle strategie finalizzate alla ripartenza la formazione delle risorse umane. Emerge sempre di più il ruolo dei fondi interprofessionali che, come accaduto con il Fondo Nuove Competenze, sono spinti ad agire in modo sinergico con le altre soluzioni predisposte dai legislatori. È il segnale di un riconoscimento del nostro ruolo e di una forte consapevolezza di come la crisi innescata dalla pandemia esiga risposte coordinate e rivolte a garantire la qualificazione e riqualificazione del personale delle aziende in coerenza con le sfide e i parametri della trasformazione digitale”.

     

    Nel dettaglio la legge di bilancio 2021, con il piano Nazionale Transizione 4.0, ha inserito il Credito d’imposta Formazione 4.0 come incentivo fiscale per stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.

     

    La misura riguarda le spese relative al personale dipendente impegnato nelle attività di formazione 4.0, limitatamente al costo aziendale riferito alle ore dedicate ai corsi. Per quanto riguarda le condizioni e le modalità di fruizione del beneficio, le imprese possono utilizzare il credito d’imposta esclusivamente in compensazione, mediante il Modello F24 da presentare attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Il credito si applica alle spese di formazione sostenute nel periodo d’imposta successivo a quello in corso. Per aver diritto al bonus sussistono gli obblighi di documentazione contabile certificata e di conservazione di una relazione che illustri le modalità organizzative e i contenuti delle attività di formazione svolte.

     

    Il riconoscimento del credito sarà: 50% delle spese per le piccole imprese (massimo annuale di 300.000 €); 40% delle spese per le medie imprese (massimo annuale di 250.000 €); 30% delle spese per le grandi imprese (massimo annuale di 250.000 €.

     

    L’agevolazione può essere utilizzata per la formazione sulle tecnologie previste dal Piano Nazionale Industria 4.0 e quindi sui temi: big data e analisi dei dati; cloud e fog computing; cyber security; sistemi cyber-fisici; prototipazione rapida; sistemi di visualizzazione e realtà aumentata; robotica avanzata e collaborativa; interfaccia uomo macchina; manifattura additiva; internet delle cose e delle macchine; integrazione digitale dei processi aziendali.

    Al fine del riconoscimento del credito è fondamentale che il corso sia svolto da Enti di Formazione Accreditati, che rediga apposita relazione tecnica a conclusione degli eventi formativi ed è importante assicurarsi che il percorso di formazione e aggiornamento venga considerato valido dallo Stato.

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