lunedì, Maggio 6, 2024
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    Mascherine e gel: le province italiane che ne hanno acquistato di più.

     Tramite i dati forniti da Iqvia, è stato possibile stilare una classifica delle province italiane dove i cittadini hanno realizzato i maggiori acquisti in termini di dispositivi per la protezione sanitaria.

    Dallo scoppio della pandemia di covid19 in Italia, nel mese di febbraio, gli italiani sono stati costretti a ricorrere a mascherine e gel igienizzante per ridurre i rischi di contagio. La complicata distribuzione di tali dispositivi ha sicuramente inciso sulla capacità di reperimento degli stessi nei primi mesi, ma a nove mesi di distanza dall’inizio dell’epidemia, come si sono comportati gli italiani?

    Secondo i dati di Iqvia (multinazionale statunitense specializzata nell’analisi dei dati sanitari), riportati dal Sole24Ore, da gennaio a settembre sono stati acquistati quasi 30 milioni di mascherine e 10,5 milioni di confezioni di gel igienizzante in farmacia. Genova risulta la provincia in cui sono stati realizzati i maggiori acquisti: 7,14 unità (tra mascherine e gel) in media per abitante maggiorenne che corrispondono a una spesa media di 1,52 euro. Seguono Asti (5,48 unità) e Alessandria (4,41 unità). Sul fondo della classifica si trovano Novara e Trento (ciascuna con 1,71 unità), Vibo Valentia (1,68) e Catanzaro (1,59).

    Per quanto riguarda le prime cinque province italiane per popolazione, Roma è 21esima con 3,43 unità per abitante maggiorenne e una spesa media di 0,74€,
    Milano è 31esima (3,21 unità e 0,74€ in media), Napoli è 13esima (3,61 e 1,11€) Torino 16esima (3,51 e 0,88€) e Palermo 69esima (2,48 e 0,64€). A livello nazionale sono state acquistate 2,69 unità per abitante maggiorenne per una spesa media pari a 0,71 euro.

    Una classifica parziale dal momento che riguarda solo gli acquisti in farmacia, ma a suo modo significativa. È vero che, col passare delle settimane, la maggior parte delle aziende si è adeguata ai protocolli anti covid fornendo una mascherina al giorno ai propri dipendenti che non erano in smart working e che hanno continuato a lavorare in sede. Per quanto riguarda il gel, sebbene all’interno di negozi ed edifici siano presenti ovunque dispensatori igienizzanti, per chi ha continuato a usare i mezzi pubblici o comunque a muoversi frequentemente per lavoro o per altri motivi anche durante il lockdown, in questo caso l’acquisto è risultato fondamentale in quanto tendenzialmente non fornito dal proprio datore di lavoro.

    Simone Fausti

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