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    La “Spiga d’Oro” 2020 a tutto lo staff dell’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo

    Premio Spiga d’Oro. Tra i primi ospedali lombardi a diventare interamente dedicato all’assistenza dei pazienti Covid. Il Sindaco Ghilardi: “Orgoglio ed eccellenza della sanità lombarda”. Il medico rianimatore: “Non siamo mai riusciti a sentirci eroi”.
    Ci sono tutti a rappresentare quell’esercito silenzioso e tenace che è stato in grado di combattere la battaglia contro il Covid-19 dal fronte ospedaliero senza mai un cenno di cedimento. Medici e infermieri, personale tecnico e amministrativo, operai, addetti al servizio mensa e pulizie e volontari in servizio presso l’Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo.

    È a loro che l’amministrazione comunale ha voluto tributare l’onorificenza “Spiga d’Oro”, che dal 1987 premia i cittadini che si distinguono per meriti particolari a beneficio della comunità. Una 33esima edizione a porte chiuse – iniziata con un minuto di silenzio per ricordare le vittime – ma trasmessa in diretta streaming dai canali del comune per permettere un ringraziamento virtuale da parte di tutta la città a quelli che il sindaco Giacomo Ghilardi ha definito “eroi, per lo sforzo straordinario, la dedizione, la grande umanità e professionalità dimostrata durante l’emergenza sanitaria”, rivelando l’eccellenza del presidio ospedaliero di Cinisello Balsamo nella sanità lombarda.

    Il Bassini è infatti stato uno tra i primi ospedali che durante la fase più critica dell’emergenza sanitaria si è trasformato rapidamente in struttura interamente dedicata all’assistenza dei pazienti Covid, accogliendo anche malati provenienti da altre zone del territorio lombardo e aiutando così il sistema a non collassare.

    “Quando è arrivato Cinisello a dire abbiamo 40 posti in più è stata una notizia straordinaria”, ha sottolineato l’assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera, intervenuto per portare il suo personale ringraziamento e testimoniare la gratitudine per il grande lavoro svolto in condizioni di piena emergenza. L’ospedale del comune alle porte di Milano ha giocato un ruolo da protagonista istituendo inoltre, tra i primi a farlo, un servizio per i tamponi drive-in e un follow-up per i pazienti dimessi in modo da poter seguirne il decorso post ospedaliero e limitare le conseguenze dell’infezione da Covid-19, oltre ad un servizio gratuito di tamponi dedicato agli studenti della fascia 6/18 anni.

    “Fin dalla fine di febbraio abbiamo iniziato e continuiamo a trasformare quotidianamente tutte le attività territoriali”, ha spiegato orgoglioso il vice dg e direttore amministrativo del Bassini, Giovanni Palazzo.

    Ma guai a chiamarli eroi. “Non siamo mai riusciti a sentirci eroi – ha detto il dott. Angelo Pezzi, direttore del reparto di anestesia, rianimazione e terapia intensiva – semplicemente non potevamo dare una risposta diversa a quell’ondata di pazienti che ad un certo punto si è verificata”. Nessuno si è mai tirato indietro: “Dal 5 marzo sono passato dall’emodinamica alla terapia intensiva – racconta Maurizio Balsamo, infermiere – subito catapultato in emergenza a trattare pazienti molto impegnativi e critici. Il paradosso? Le sensazioni altalenanti, ansia e insonnia durante il riposo e benessere quando rientravo in reparto”.

    Tutti hanno contribuito a far funzionare la macchina da guerra che in breve tempo ha stravolto completamente i reparti dell’ospedale, quintuplicando i posti in terapia intensiva: “Mai sarei riuscito senza la collaborazione di tutto quel personale non sanitario – ha proseguito il dott. Pezzi – fondamentale per fare quello che abbiamo fatto”.

    Così come indispensabile si è rivelata la costituzione di un coordinamento delle terapie intensive lombarde, utile allo scambio di considerazioni cliniche e organizzative che, come sottolineato da Pezzi, rimarrà attivo anche nel post emergenza sanitaria, come best practice emersa proprio grazie alla pandemia. Una sinergia operativa che verrà mantenuta anche tra l’ospedale Bassini e i medici di medicina di generale del territorio, protagonisti della 33esima edizione della “Spiga d’Oro”, insieme ai pediatri e a Salvatore Scalabrì, in rappresentanza dei pazienti, assegnatari di una menzione speciale da parte dell’Amministrazione.

    Micol Mulè

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