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    Borsa Italiana: Lse in trattativa esclusiva con Euronext-Cdp

    Borsa Italiana: Lse in trattativa esclusiva con Euronext-Cdp

    La vendita di Borsa Italiana ha portato tre soggetti ad avanzare importanti proposte a Londra ma al momento sembra prevalere quella franco-italiana.

    Il futuro di Borsa Italiana è una partita a tre. Dopo che a luglio la London Stock Exchange (Lse) ha fatto sapere che avrebbe valutato eventuali proposte per la vendita del listino italiano per equilibrare la situazione dopo l’acquisto da 27 miliardi di dollari di Refinitiv, sono arrivate tre proposte.

    I contendenti sono la borsa svizzera (Six), i tedeschi di Deutsche Borse e la cordata Euronext-Cdp con l’affiancamento degli ultimi giorni da parte di Intesa San Paolo. Euronext, la cui casa madre è in Francia, comprende diversi listini europei.

    La forchetta di prezzo è 3,7-4 miliardi di euro e lunedì era il termine ultimo per la presentazione delle proposte, che rimangono segrete.

    Ieri mattina tuttavia la cordata franco-italiana ha fatto sapere in una nota di essere in trattativa esclusiva con Lse: “L’aggregazione di Borsa Italiana ed Euronext darebbe origine a un soggetto leader nei mercati dei capitali dell’Europa continentale. Questo progetto di trasformazione porterebbe il nuovo gruppo a conseguire un obiettivo ambizioso: quello di rinsaldare ulteriormente la spina dorsale dell’Unione di mercati dei capitali in Europa, sostenendo allo stesso tempo le economie locali”.

    Borsa Italiana infatti raccoglie Piazza Affari, Mts e le Elite. Di conseguenza, se l’acquisizione andasse in porto, finirebbe per valere più del 40% dei ricavi di Euronext, elemento che la porterebbe ad avere un peso considerevole negli organi di governance del listino con sede in Francia.

    Tale peso scenderebbe al 20% nel caso la spuntasse Six e al 15% nel caso prevalesse l’offerta tedesca. Tuttavia la scelta dello Stato italiano di affiancarsi ad un offerente tramite il braccio di CDP ha fatto storcere il naso da più parti.

    Oltre infatti ai diretti concorrenti, sia M5S che Lega si sono chiesti come mai il governo abbia deciso di schierarsi in fase di proposte invece che aspettare di capire chi sarà il vincitore ed affiancarlo in un secondo momento.

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