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venerdì 31 Ottobre, 2025
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Smart working in crescita: oltre 3,5 milioni di italiani lavorano da remoto

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Dopo la lieve flessione registrata nel 2024, il lavoro agile torna a crescere in Italia. Secondo l’ultima indagine dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, nel 2025 sono circa 3 milioni e 575 mila i lavoratori che svolgono almeno parte delle proprie mansioni da remoto, con un incremento dello 0,6% rispetto all’anno precedente.
Il settore pubblico è quello che segna l’aumento più significativo: oggi 555 mila dipendenti della Pubblica Amministrazione operano in smart working, pari al 17% del totale e con una crescita dell’11% rispetto al 2024.
Tra le grandi imprese il trend resta positivo (+1,8%), con oltre 1,9 milioni di lavoratori – circa il 53% del personale – che beneficiano di modalità di lavoro flessibili. In controtendenza, invece, il mondo delle piccole e medie imprese, dove lo smart working perde terreno: -7,7% nelle Pmi e -4,8% nelle microimprese, dove i lavoratori agili rappresentano appena l’8% del totale.
Oggi quasi tutte le grandi aziende italiane (95%) hanno introdotto iniziative di smart working, un dato stabile rispetto allo scorso anno. Cresce invece la diffusione nel settore pubblico, che coinvolge il 67% delle amministrazioni (sei punti percentuali in più rispetto al 2024).
Diverso il quadro tra le Pmi, dove le iniziative strutturate calano al 45% (-8 punti). In questi casi, la flessibilità lavorativa è spesso gestita in modo informale, tramite accordi diretti tra dipendenti e responsabili, più che attraverso policy aziendali definite.

Andrea Valsecchi

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