Vladimir Putin il perseverante. Il presidente russo ha celebrato questa settimana il suo 73esimo compleanno e ne ha approfittato per ribadire che “le decisioni prese nel febbraio 2022” sono state “giuste e tempestive”, secondo quanto riporta Rai News. Il riferimento è all’invasione dell’Ucraina che va avanti, anzi, Putin ha precisato che “il compito della Russia rimane lo stesso”, cioè “garantire il raggiungimento incondizionato di tutti gli obiettivi”.
In realtà, il campo di battaglia ha costretto Mosca a ridimensionare le proprie ambizioni. I russi nei primi giorni dell’aggressione erano quasi arrivati a Kiev e solo l’eroicità di alcuni membri delle forze armate ucraine e della Guarda nazionale locale ha permesso di respingere le truppe aviotrasportate russe in quella che è già passata alla storia come la cruciale battaglia dell’aeroporto di Hostomel (22-25 febbraio 2022). Quali sono i veri obiettivi di Mosca, quindi? La denazificazione dell’Ucraina? L’esautorazione di Zelensky? La conquista integrale di tutti e quattro gli oblast illegittimamente occupati e annessi con referendum nel settembre 2022?
La vaghezza degli scopi gioca a favore di Putin che, nonostante tutta la propaganda sulla disponibilità al dialogo, non ha la minima intenzione di interrompere a breve il conflitto. L’autocrate del Cremlino ha dichiarato che “la Russia mantiene pienamente l’iniziativa strategica” sul campo e rivendica la conquista di “quasi 5.000 chilometri quadrati di territorio” nel 2025. Nel frattempo, però, Mosca è irriquieta per il mezzo ok dato da Trump sulle forniture di missili Tomahawk a Kiev (a patto che gli ucraini dicano prima come li vogliano usare) e accusa Washington di favorire in questo modo un’escalation. La guerra, insomma, va avanti.
