Putin capisce solo la forza: da tre anni e mezzo gli ucraini ripetono questa frase, in Occidente sembrano averla capita tutti, tranne forse Donald Trump. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky invoca sanzioni più dure dopo che Mosca ha lanciato nel weekend il più grande attacco aereo (810 droni, missili balistici, missili da crociera) che ha colpito per la prima volta anche l’edificio del governo nella capitale Kiev. Il presidente Usa non poteva rimanere indifferente e non lo ha fatto, ma per ora ha semplicemente detto di “non essere affatto contento di quello che sta succedendo in Ucraina”, annunciando che parlerà “con Putin nei prossimi giorni” e dicendosi comunque fiducioso “che si troverà un accordo: dobbiamo farlo”.
Per ora, tuttavia, le azioni russe indicano che la guerra va avanti e che non si sta preparando il terreno per veri negoziati di pace. Secondo alcune stime riportate dal Corriere, attualmente in Ucraina (nei territori occupati da Mosca) ci sarebbero 700mila soldati russi. Dopo il flop del vertice di Anchorage in Alaska, la Russia ha innalzato il livello degli attacchi, dedicandosi di fatto a una vera e propria escalation. Anna Zafesova, su La Stampa, scrive che la diplomazia di fatto viene “calpestata dalle bombe” e che “lo Zar ormai non finge più di trattare”.
La premier Meloni ha dichiarato che “la Russia aumenta la ferocia degli attacchi” e si torna a parlare di maggiori sanzioni. Nel weekend, il segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, ha detto a NBC News che Washington è pronta ad aumentare la pressione contro il Cremlino “ma abbiamo bisogno che i nostri partner europei ci seguano”, aggiungendo che, se Usa e Ue “impongono più sanzioni secondarie, l’economia russa collasserà e questo porterà Putin al tavolo delle trattative”. Non si è fatta attendere la risposta del Cremlino che ormai gioca a carte scoperte. “Nessuna sanzione potrà mai costringere la Russia a cambiare la sua posizione coerente”, ha aggiunto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, secondo quanto riportato dall’agenzia statale russa Ria Novosti. Per il Cremlino è il “militarismo” europeo che rende più difficile trovare una soluzione. Intanto, piovono sempre più bombe e droni sui civili ucraini.






