La Germania guidata dal socialdemocratico Olaf Scholz è stata uno dei principali sostenitori di Kiev in termini di aiuti economici, ma da un punto di vista politico l’iniziativa è sempre rimasta in mano a Inghilterra e Francia, recentemente anche con l’avvio della coalizione dei volenterosi. Ora qualcosa sembra cambiare. Secondo Der Spiegel, il neocancelliere conservatore Friderich Merz si prepara domani a ricevere Volodymyr Zelensky a Berlino: l’incontro dovrebbe mettere a tema anche nuovi aiuti, oltre ai passi necessari da compiere per ottenere progressi sul fronte dei negoziati tecnici tra Kiev e Mosca.
Questo accade dopo che a inizio settimana Merz ha dichiarato, un po’ a sorpresa, che “non ci sono più restrizioni sulla gittata delle armi consegnate all’Ucraina, né dagli inglesi, né dai francesi, né da noi, né dagli americani”. Il cancelliere tedesco è intervenuto al Wdr Europaforum 2025 a Berlino, spiegando che “questo significa che l’Ucraina ora può difendersi, ad esempio, attaccando posizioni militari in Russia. Salvo pochissime eccezioni, non era possibile fino a poco tempo fa. Ora può farlo”.
Il Cremlino è sobbalzato, definendo tali affermazioni “in completo contrasto con le nostre aspirazioni a un accordo politico di pace, sono decisioni molto pericolose”, ha sottolineato il portavoce Dmitry Peskov. Merz, tuttavia, non ha ancora sciolto ufficialmente la riserva su uno dei temi più dibattuti, cioè sulla consegna dei missili Taurus all’esercito ucraino. Si tratta di armi con una gittata di 500 chilometri che andrebbero a rafforzare notevolmente le capacità militari di Kiev.
La Germania ha deciso che sposerà la dottrina militare dell’ambiguità strategica, evitando quindi di pubblicare tutti gli armamenti che deciderà di inviare in Ucraina. Un nuovo protagonismo che potrebbe essere favorito anche dalla volontà, più volte minacciata, degli Stati Uniti di tirarsi fuori dalla questione Ucraina. Secondo un’indiscrezione riportata dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, i negoziati tra Bruxelles e Washington per contrastare congiuntamente la capacità della Russia di eludere le sanzioni sono “falliti”. Il media tedesco cita un rapporto interno del ministero degli Esteri tedesco, rilevando la frustrazione dell’inviato europeo per le sanzioni, David O’Sullivan, secondo il quale ormai siamo di fronte a un “completo collasso del coordinamento transatlantico sull’elusione delle sanzioni”.






