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    Italia, nel 2023 crescono gli sbarchi e toccano quota 157mila (+67% sul 2022). I numeri di Fondazione ISMU ETS

    Italia, nel 2023 crescono gli sbarchi e toccano quota 157mila (+67% sul 2022). I numeri di Fondazione ISMU ETS
    Il 2023 è stato un anno “affollato” per le coste italiane che hanno dovuto farei i conti con 157mila sbarchi: +67,1% rispetto al 2022 e addirittura +133,6% rispetto al 2021. Lo ha registrato il XXIX Rapporto sulle migrazioni 2023 elaborato dalla Fondazione ISMU ETS (Iniziative e Studi sulla Multietnicità). Si tratta di volumi simili a quelli del 2014-2017, quando in Italia si parlava di crisi dei rifugiati. Con l’aumento dei flussi sono aumentati anche i decessi nel Mediterraneo centrale: da 1.417 a 2.498. Dal 2014 si stimano oltre 22mila morti di cui 485 bambini. A livello di singolo Paese, nel 2023 è aumentato il flusso dalla Tunisia (+200% nei primi 10 mesi) ed è diminuito quello dalla Libia (-2,4%). I cittadini originari della Guinea sbarcati in Italia rappresentano l’11,6% del totale, seguiti dai tunisini (11%), Costa d’Avorio (10,2%), Bangladesh (7,7%) ed Egitto (7%).
    Non c’è solo il mare però. Nel 2023 risultano in crescita anche i flussi dalle frontiere terrestri come quella con la Slovenia dove l’anno scorso si sono registrati 11mila arrivi. In questo caso i Paesi d’origine prevalenti sono Pakistan, Afghanistan e Bangladesh. Solo una parte di coloro che entrano irregolarmente presenta la domanda di asilo e l’anno scorso le richieste d’asilo sono arrivate a quota 135.820 contro le 84.289 del 2022. Fodazione ISMU ETS stima che al 1° gennaio 2023 gli stranieri presenti in Italia siano circa 5,775 milioni, -55mila rispetto al 2022. Aumenta la popolazione straniera residente in Italia (+110mila unità), diminuisce la componente irregolare che passa da 506mila unità del 2022 alle 458mila del 2023.
    Sul fronte lavorativo, l’anno scorso ci sono state 1.057.620 assunzioni di personale immigrato, un record. Con il proseguire della guerra tra Kiev e Mosca, si è affievolita nel tempo la pressione migratoria dall’Ucraina verso l’Italia. Dall’inizio del 2023 si contano in media circa 350 nuovi permessi al mese per gli ucraini, a fronte di 67mila permessi rilasciati tra il 2 marzo e il 30 aprile 2022.

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