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    Caos bonus 600 euro: molti professionisti devono reinviare la domanda

    La confusione di Palazzo Chigi si riverbera sui centinaia di migliaia di professionisti che dovranno ripresentare le domande per l’indennità di 600 euro.

    Molti professionisti che hanno inviato la domanda per ottenere l’indennità di 600 euro dovranno ripresentarla. Si stima che più di 400mila professionisti dovranno chiedere nuovamente alle proprie casse di previdenza il bonus a causa dell’ultimo decreto legge, il n.23 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’8 aprile, che ha cambiato i requisiti necessari per ottenere l’aiuto economico deciso dal governo.

    L’ultimo provvedimento, chiamato decreto liquidità, ha stabilito che per ottenere il contributo di 600 euro bisogna essere iscritti a una Cassa in maniera esclusiva. Come ha riportato il presidente dell’Associazione delle Casse, Alberto Oliveti a Radio 24: «Se un avvocato libero professionista ha una docenza, o fa attività da giornalista pubblicista con posizioni previdenziali sia nella Cassa privata, sia nell’Inps, non può ricevere i 600 euro, perché non ha l’iscrizione esclusiva a un ente». Una specifica che mancava nei precedenti decreti. Il problema è che le Casse hanno già ricevuto centinaia di migliaia di richieste tra cui quelle di professionisti che svolgono attività da dipendenti e che andranno eliminate.

    Non solo il governo si dimostra incapace di dare una prospettiva chiara alle aziende e agli imprenditori costretti a fermarsi a causa del coronavirus, ma riesce a fare confusione pure negli strumenti di soccorso. Per alcuni enti infatti l’erogazione del bonus avrebbe dovuto cominciare venerdì 10 aprile ma il nuovo decreto costringe a sospendere tutto. Anche se il Sole24ore rileva qualche accezione per cui alcune Casse hanno già fatto partire i primi bonifici. Nel frattempo alcuni enti stanno cercando di trovare delle soluzioni per implementare l’aggiornamento dei requisiti evitando che i soggetti interessati debbano ricominciare la trafila dei documenti d’accapo.

    Se si può ragionevolmente sperare che sul fronte sanitario la situazione, inizialmente caotica, torni pian piano ad una graduale normalità, sul versante economico il governo sta dando prova di una mancanza di chiarezza a tutti i livelli con pesanti ripercussioni su tutti coloro che cercano di capire come andare avanti. E non ci sono elementi che fanno sperare in un miglioramento col passare delle settimane.

    Simone Fausti

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