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    Banco Alimentare: Siticibo compie 20 anni

    Banco Alimentare: Siticibo compie 20 anni
    Grazie al programma di raccolta di eccedenze dalla ristorazione e dai punti vendita della grande distribuzione organizzata in 20 anni è stato recuperato l’equivalente di oltre 203 milioni di pasti. Ma le potenzialità sono ancora molte e Banco Alimentare punta ad un ulteriore sviluppo.
    Oltre 13 milioni di pasti raccolti dalla ristorazione e 95mila tonnellate di alimenti, equivalenti a 190 milioni di pasti, recuperate dai punti vendita della grande distribuzione organizzata per essere donati ai più bisognosi. Questi in sintesi i numeri che definiscono 20 anni di storia di Siticibo, il programma di raccolta di eccedenze provenienti dalla ristorazione e dalla GDO organizzato dal Banco Alimentareattraverso una complessa e puntuale rete logistica distribuita sul territorio nazionale.
    Siticibo è la prima applicazione della Legge 155/2003, cosiddetta “del Buon Samaritano”, fortemente richiesta da Banco Alimentare quale soluzione giuridica a un’urgenzaetico-sociale che fino ad allora non si era potuta affrontare: l’elevato spreco di alimenti nelle mense scolastiche e nella ristorazione collettiva, che contrastava con l’allungarsi delle file fuori dalle mense per poveri. A partire dal 2005 è stato avviato anche il recupero dal canale GDO, cioè dai supermercati da cui vengono ritirate le eccedenze alimentari secche, fresche, cotte, surgelate che non possono più essere commercializzate, ma possono essere donate. Alla base dell’operatività la stipula di accordi tra i diversi soggetti coinvolti, ovvero la ristorazione, la GDO, i singoli Banchi alimentari che operano sul territorio nazionale e le organizzazioni partner destinatarie finali del cibo raccolto. Un insieme di procedure chiare, semplici e di immediata comprensione e applicazione per garantire la tutela del consumatore finale, che regolano in modo efficace ed efficiente la partnership tra realtà profit e non profit.
    L’entrata in vigore della Legge 166 nel 2016, meglio nota come legge Gadda “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi” ha poi fornito un’ulteriore opportunità di sviluppo al programma Siticibo. Da quel momento sono infatti aumentate le tipologie di alimenti recuperati, soprattutto prodotti freschi e molto deperibili, da nuove fonti come congressi, eventi, pesce confiscato e sequestrato, fino all’avvio dell’attività di recupero dalle navi da crociera.È l’esperienza di Siticiboche ha plasmato fin dall’inizio la legge antispreco, e la fa vivere ogni giornoafferma l’On. Maria Chiara Gadda,prima firmataria della Legge 166/2016 e vice presidente della Commissione Agricoltura, presente al tavolo di confronto in occasione dei 20 anni di Siticibo -. Dall’osservazione fatta sul campo e dal confronto con imprese e terzo settore, si sono individuati ed eliminati gli ostacoli burocratici e fiscali che in passato rendevano onerosa la donazione. L’obiettivo della norma era potenziare il recupero per solidarietà sociale di alimenti dall’altissimo valore nutrizionale, come i cibi freschi, freschissimi e cotti. La legge 166 fornisce la cornice legislativa e suggerisce un modello gestionale efficiente, per rendere la donazione non un atto episodico ma strutturale, ogni qualvolta si genera l’eccedenza.
    Oggi Banco Alimentare, attraverso il programma Siticibo,raccoglie da 1.900 punti vendita localizzati in circa 900 comuni italiani e da numerose realtà della ristorazione che, solo nel 2022, hanno permesso di recuperare 16.419 tonnellate di cibo, per un totale di quasi 33 milioni di pasti.Ma le potenzialità sono ancora molte, Banco Alimentare punta infatti ad un ulteriore sviluppo con un obiettivo di aumento nel triennio del numero dei punti vendita GDO coinvolti (+24%) e una conseguente crescita degli alimenti recuperati (+20%). Per il canale della ristorazione l’obiettivo è il consolidamento e la stabilizzazione dell’attività attuale, che risente ancora degli effetti negativi legati alla pandemia.“Abbiamo avviato un progetto per sostenere, anche economicamente, lo sviluppo di Siticibo a cura dei 21 Banchi Alimentari in tutta Italia – spiega Giovanni Bruno, presidente di Fondazione Banco Alimentare -. Si sta inoltre realizzando un percorso di transizione digitale per migliorare l’applicazione web Bring The Food, che semplifica gli aspetti amministrativi e logistici relativi ai recuperi Siticibo.Destinatarie di supporto attraverso formazione, attrezzature e materiali per il recupero e la distribuzione del cibo saranno anche le strutture caritative coinvolte nell’operatività del progetto. Siticibo è una storia di incontri con persone, con aziende, un enorme patrimonio capace di generare nuova progettualità – conclude Bruno –, un piccolo incubatore di nuove idee che ci ha permesso di avanzare sul cammino della lotta contro lo spreco e di rendere il sistema di produzione e distribuzione alimentare un po’ più sostenibile e più inclusivo”.

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