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    Anche Copygraf produce presidi di emergenza in 3D

    La stampa 3D si scopre come un potenziale e strategico strumento di intervento per far fronte all’emergenza.

    Nata nel 1988, Copygraf offre soluzioni innovative anche in 3D ad imprese e professionisti per migliorare l’efficienza della loro attività. Opera nei settori più vari. Dalla meccanica, realizzando prototipi funzionali e altamente personalizzabili, al Design e all’Aereospaziale, studiando prototipi per lo sviluppo di sistemi complessi. Dall’architettura all’industria, arrivando al settore medico, con la modellazione di protesi e ricostruzioni anatomiche.
    Negli anni, il gruppo ha attraversato e compreso i cambiamenti e le innovazioni tecnologiche del settore office automation, sviluppando parallelamente una chiara comprensione delle esigenze specifiche delle singole aziende.

    Oggi ha aderito con la sua divisione Copygraf3D al progetto di Isinnova, la start up che ha lanciato il progetto di produzione di valvole per respiratori in stampa 3D.
    Rispondendo all’appello dell’ospedale di Chiari (nel bresciano, una delle aree più colpite), l’imprenditore Cristian Fracassi ha realizzato con una sola stampante 3d circa cento valvole necessarie al funzionamento dei respiratori polmonari della terapia intensiva.

    La notizia è arrivata alla Commissione Europea, che ha chiesto a Cecimo, la federazione europea di costruttori di macchine utensili e stampanti 3D, di invitare i propri associati a sostenere con tutti i modi possibili il sistema sanitario. L’appello ha coinvolto tutta l’industria additiva e Copygraf non si è certo tirata indietro.

    Per tutelare le aziende di stampa 3D che si mettono a disposizione, i governi stanno predisponendo deroghe temporanee alla normativa sui brevetti e ai requisiti rigidi per la realizzazione dei dispositivi medici. Questo servirà a tagliare i tempi e i costi di produzione.

    Centinaia di volontari in tutta italia si sono proposti per la realizzazione e la fornitura dei 500 kit richiesti con urgenza dalla protezione civile per convertire la maschera Easybreath da snorkeling di Decathlon in un respiratore di emergenza, seguendo il progetto sviluppato e reso disponibile dalla bresciana Isinnova in collaborazione con il Prof. Renato Favero primario in pensione che ha avuto questa intuizione.

    Tutto questo è stato possibile grazie alla generosità di decathlon italia che ha dapprima fornito i disegni meccanici della maschera e poi ha donato 10.000 maschere da poter modificare.

    La stampa tridimensionale si è dimostrata in grado di fornire risposte sorprendentemente veloci.

    Andrea Curcio

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