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    Autostrada del mare: i problemi ancora aperti

    AUTOSTRADA DEL MARE   3.11.2022  I problemi ancora aperti.
    Era giugno 2020 quando il CIPE approvò, con diffusa soddisfazione e notevoli preoccupazioni, la convenzione per la realizzazione della strada a pagamento Meolo/Jesolo Paese, per un tratto di circa 20 km. ed un costo previsto di circa 200 milioni di euro. Sembrava  imminente l’apertura delle due residue buste contenente le offerte, “congelate” in cassaforte. Pochi entusiasmi e pochi commenti, invece, per il Decreto del Direttore Infrastrutture e Trasporti della Regione, con il quale venne disposta, a seguito evidentemente dell’apertura delle ”famose” buste, l’esclusione dalla gara del promotore dell’opera, la società “La Strada del Mare s.r.l.” A questo punto era evidente che restava in gara una sola offerta, presentata anche questa diversi anni fa, quando la situazione economica e dei prezzi era certamente diversa.
    IOra, finalmente, è stato reso noto che è stata aperta anche la seconda busta , della quale non si conosceva la sorte, e pare “contenga” tutti i requisiti per realizzare l’opera.
    Credo, invece, che vari problemi restano ancora aperti, esprimendo la speranza che qualcuno pretenda che si recuperi il ritardo fin qui accumulato e si voglia finalmente garantire una viabilità, non a pagamento, in grado di collegare adeguatamente  all’autostrada ed all’intero Basso Piave le località di Eraclea, Jesolo Lido e Cavallino-Treporti.
    Resta, infatti, da verificare:
    Perché nella lunga attesa di poter aprire le buste per realizzare una strada con pedaggio, si è rinunciato a chiedere ad Autovie Venete di realizzare, con proprie risorse, un tratto della strada e alla Regione, all’ANAS, al competente Ministero di finanziare il resto dell’opera che dovrebbe garantire un adeguato collegamento dell’autostrada con le località balneari? Perché per la III corsia dell’autostrada si chiedono risorse a Roma (non indispensabili) e per la Meolo/Jesolo nessuno propone di chiedere allo Stato e/o alla Regione di finanziare direttamente l’opera ? La mancata richiesta ha già causato anni di ritardo nella realizzazione dell’opera ( sempre più necessaria ), restando , tutti, invece,passivamente in attesa di una strada a pagamento, prevista, solo fino a Jesolo Paese. Non è, infatti, inevitabile nénecessario farla a pagamento, forse semplicemente si vuole farla a pagamento! A beneficio di chi?
    Il promotore, ora escluso dalla gara, ha, infatti, presentato, diversi anni fa una proposta relativa “solo” al tratto Meolo/Jesolo Paese (circa 20 km.), di modo che l’ulteriore tratto da realizzare resta una speranza, un auspicio, un impegno politico, che permetterebbe, comunque, se realizzato, di raggiungere (probabilmente sempre a pagamento) non solo Jesolo Lido e Cavallino, ma probabilmente anche Treviso. In tale ipotesi, il casello di Meolo, previsto e realizzato per agevolare il collegamento con le località balneari e con gli altri comuni viciniori (San Donà, Musile, ecc.) perderebbe di motivazioni e sarebbe, probabilmente, posta in discussione la sua utilità (anche per il costo di gestione);
    Una strada a pagamento, infine, porta utilità ai poli estremi di entrata e uscita, ma comporta certamente anche conseguenze di isolamento, emarginazione per tutto il territorio che attraversa e che resterebbe ai lati dell’ opera da realizzare, rendendo più difficile, nel caso in questione, la realizzazione di opportunità turistiche, integrative e complementari, all’offerta “balneare”;
    Siccome è già chiaro che il costo previsto per realizzare l’opera (circa 200 milioni di euro) dovrà essere aggiornato , il maggior importo sarà a carico di chi? Probabilmente della società concessionaria, la quale dovrà, per “far tornare i conti” ed avere il giusto guadagno, o ridurre le opere previste (le uscite accessorie?), o aumentare il pedaggio (questo sconosciuto, che sarà fissato certamente ad opera completata) o eliminare le esenzioni previste (adesso si sono inventati anche le esenzioni provvisorie. Il rischio è, invece, che siano tutte provvisorie!) ;
    La conferenza dei sindaci del Veneto Orientale non ha niente da dire sull’argomento? Quando , speriamo presto, sarà realizzato il casello di Alvisopoli, saranno a pagamento le strade verso Bibione, Caorle, Concordia? Volendo aiutare il turismo quale interesse hanno le località balneari che le strade di accesso siano a pagamento?
    Non è, infine, ammissibile né credibile l’alibi che non vi siano le risorse per un intervento “pubblico” (in realtà anche la strada a pedaggio sarebbe pagata dal pubblico), perché enormi sono le risorse per investimenti non utilizzati per assenza di volontà, di idee e di progetti.
    Luciano Falcier – ex parlamentare

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