sabato, Maggio 4, 2024
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    Il New York Times pubblica le comunicazioni dei soldati russi: “Putin è un pazzo”

    Il New York Times pubblica le comunicazioni dei soldati russi: “Putin è un pazzo”

    Oggi, alle ore 14, Mosca annetterà ufficialmente le quattro regioni ucraine in cui si sono tenuti i referendum farsa che hanno visto percentuali bulgare a favore del sì. L’annuncio è arrivato ieri dal portavoce Dmitry Peskov il quale ha dichiarato che alla ‘cerimonia’, durante la quale i capi filo-russi delle zone occupate firmeranno l’adesione alla Russia, parteciperà Vladimir Putin il quale dovrebbe tenere anche un discorso per l’occasione.
    L’inglobamento di porzioni dell’Ucraina arriva in un momento in cui centinaia di migliaia di russi stanno lasciando il Paese per fuggire dalla mobilitazione parziale. Eppure, in Russia, la contrarietà a questa guerra non è un fatto recente. Il New York Times questa settimana ha pubblicato degli audio inediti di soldati russi che a marzo, quando le truppe di Mosca occupavano violentemente città come Bucha, già inveivano contro la guerra e contro Putin durante alcune telefonate alle proprie famiglie in patria.
    “Nessuno ci ha detto che stavamo andando in guerra” si legge nelle trascrizioni, “ci hanno avvisato il giorno prima di partire”. “Siamo stati presi in giro come dei bambini”, “ci hanno detto che partivamo per un addestramento. Questi bastardi non ci hanno detto nulla”, “Putin è un pazzo”.
    Il New York Times ha ottenuto le intercettazioni dal governo ucraino che era in ascolto delle trasmissioni tra russi e per mesi i giornalisti del giornale americano hanno lavorato per verificare l’origine e la veridicità delle comunicazioni. Si tratta di audio che confermano un sospetto emerso subito dopo le prime settimane di guerra: le forze armate russe non sapevano che stavano per partecipare a una vera e propria guerra e ciò ha contribuito ad abbassare il morale.
    Per quanto riguarda i referendum farsa, il premier Draghi ieri ha telefonato a Zelensky a cui ha dichiarato che “l’Italia non riconoscerà l’esito dei ‘referenda’”, confermando il “continuo sostegno da parte del Governo italiano alle Autorità e alla popolazione ucraina in tutti gli ambiti”, secondo quanto twittato da Palazzo Chigi.

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