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    Caro-energia, subito sostegni per le imprese a rischio

    Caro-energia, subito sostegni per le imprese a rischio
    Negli scorsi giorni i tecnici del governo si sono incontrati per formulare delle ipotesi per finanziare i nuovi interventi contro il caro-energia. L’obiettivo è quello di implementare le misure nel decreto Aiuti bis per stanziare tra i 5 e i 10 miliardi di euro, rivolti soprattutto alle imprese a rischio.
    Due giorni fa il presidente del Consiglio Mario Draghi ha incontrato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, a Palazzo Chigi per fare una ricognizione sulle possibili risorse da recuperare e sulle imminenti entrate, per stabilire e programmare i nuovi interventi.
    Tra le risorse che si possono rinvenire ci sono le entrate tributarie superiori alle previsioni, la rimodulazione di alcune voci di spesa e il gettito della tassa del 25% sugli extraprofitti delle società nel settore energetico. Proprio ieri scadeva il termine per pagare l’acconto di questa tassa, grazie a cui dovrebbero entrare circa 4 miliardi di euro nelle casse del governo, che fino a poco fa vedeva soltanto un miliardo a disposizione. Per questa ragione Draghi ha attuato un pressing su tutte le aziende che fino agli scorsi giorni non avevano ancora pagato, molte delle quali avevano fatto ricorso al Tar.
    Una volta radunate tutte le risorse a disposizione il governo metterà a punto gli interventi, dando la priorità, come accennato, alle imprese a rischio e in particolare alle aziende gasivore, nonchè alle filiere produttive che più di tutte utilizzano il gas e che rischiano seriamente di doversi fermare per i costi insostenibili delle bollette.
    Inoltre sono sotto esame non solo i crediti d’imposta, ma anche bonus ad hoc per pagare il gas e le forniture di quest’ultimo a prezzo calmierato. Il ministro Franco e Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, firmeranno il decreto interministeriale di proroga del taglio delle accise sui carburanti, la cui data di scadenza è il 20 settembre e dovrebbe essere prolungata almeno di 15 giorni, cioè fino al 5 ottobre.
    Tra le altre ipotesi al vaglio del governo per il nuovo pacchetto aiuti si valutano la cassa integrazione gratuita per le imprese costrette a rallentare o fermare la produzione, la sospensione temporanea dei costosi certificati per l’emissione di CO2 (come chiesto da Confindustria) e la cessione a prezzi calmierati alle imprese che consumano di più di pacchetti di elettricità da fonti rinnovabili e di gas prodotto in Italia. Ricordando inoltre il potenziamento della rateizzazione delle bollette e i nuovi interventi sugli oneri di sistema e sull’Iva.
    Tutte quetse ipotesi dovranno tuttavia fare i conti con le risorse che il governo, e in particolare Franco, riusciranno a mettere sul tavolo. Il tutto mentre Draghi lavora affinché nel vertice straordinario Ue dei ministri dell’energia, il 9 settembre, si arrivi finalmente allo sganciamento del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas.
    Pietro Broccanello

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