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mercoledì 26 Novembre, 2025
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Europa, un nuovo fondo a sostegno della competitività.

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di Massimiliano Salini

Vice Presidente del Gruppo Ppe al Parlamento Europeo

 

Nasce il Fondo Europeo per la Competitività. Uno strumento decisamente innovativo sulla cui importanza il Partito Popolare Europeo ha più volte acceso i riflettori.

Nei mesi scorsi, nell’ambito della proposta formulata dalla Commissione Europea relativa al nuovo Quadro finanziario pluriennale (QFP), dal valore complessivo di quasi 2.000 miliardi di euro, è stata pubblicata anche la proposta di regolamento della Commissione sull’istituzione del Fondo europeo per la competitività (ECF) per il prossimo periodo di programmazione (2028-2034).

Con una dotazione di 409 miliardi di euro, il Fondo è destinato a sostenere tecnologie strategiche a beneficio dell’intero Mercato unico, in linea con le raccomandazioni dei rapporti Letta e Draghi. Il sostegno del Fondo sarà concentrato su quattro aree prioritarie:  transizione ecologica e decarbonizzazione; transizione digitale; salute, biotecnologie, agricoltura e bioeconomia; difesa e spazio.

Il nuovo Fondo europeo per la competitività, strettamente collegato a Horizon Europe, segna un cambiamento strategico di paradigma per l’Europa: per la prima volta, ricerca, innovazione e competitività industriale vengono posti al centro della strategia di crescita europea, pienamente allineata alle sfide globali e alle priorità delineate nei rapporti Draghi e Letta. Il Fondo europeo per la Competitività riunirà undici programmi attualmente gestiti in forma diretta e indiretta dalla Commissione, con l’obiettivo di semplificare l’attuale quadro frammentato dei finanziamenti dell’Unione. Attraverso un regolamento unico e procedure accelerate per la selezione, valutazione e rendicontazione dei progetti, il Fondo mira a rendere più efficiente l’erogazione delle risorse e a facilitare l’accesso ai finanziamenti, in particolare da parte delle piccole e medie imprese.

Le principali associazioni degli industriali europei hanno accolto con favore questa iniziativa, in particolar modo l’attenzione alla competitività e alla semplificazione del percorso d’investimento per le imprese di ogni dimensione, alla riduzione del rischio degli investimenti in settori e tecnologie strategiche e alla garanzia di continuità dalla ricerca allo scale-up e alla produzione.

Ritenuta molto positiva anche l’accessibilità dello strumento finanziario introdotto, che rappresenta un supporto per la manifattura europea, l’industria chimica e siderurgica.

I costi energetici, le interruzioni della catena di approvvigionamento post-Covid e la concorrenza con i paesi extra UE sono solo alcune delle sfide che l’industria europea è stata chiamata ad affrontare.

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