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venerdì 31 Ottobre, 2025
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La sfida del mercato del lavoro italiano nel 2024

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Nel 2024, l’Italia si prepara ad accogliere circa 5,5 milioni di nuovi ingressi nel mercato del lavoro, ma la ricerca di operai specializzati si rivela una delle sfide più ardue per le imprese. Dei circa 840 mila posti di lavoro previsti per operai specializzati, il 63,8% delle aziende ha segnalato difficoltà significative nel reperirli, con un processo di selezione che, quando concluso con successo, ha richiesto in media quasi cinque mesi. Il dato emerge da uno studio dell’Ufficio studi della Cgia, che ha analizzato i report Unioncamere-Ministero del Lavoro e Sistema Informativo Excelsior.
Se in generale il mercato del lavoro soffre di una carenza di figure professionali, è soprattutto tra gli operai specializzati che le difficoltà diventano evidenti. In quasi il 40% dei casi, le aziende non sono riuscite a trovare nemmeno un candidato per il colloquio. Il problema è particolarmente grave per le piccole e medie imprese, che faticano a individuare figure come carpentieri, gruisti, fresatori, saldatori e operatori di macchine CNC.
Le cause di questo divario tra domanda e offerta sono molteplici. La Cgia indica una combinazione di fattori, tra cui la carenza di competenze tecniche, il calo demografico e, non da ultimo, un cambiamento nelle aspettative dei giovani lavoratori. Rispetto al periodo pre-Covid, infatti, i giovani sono sempre più orientati verso lavori che garantiscano flessibilità, autonomia e migliori condizioni di vita. Sono sempre meno disposti ad accettare incarichi con orari prolungati o condizioni fisiche troppo gravose, tipiche dei mestieri tecnici.
I settori maggiormente colpiti da questa carenza di manodopera qualificata sono l’edilizia e il manifatturiero. In edilizia, per esempio, è difficile trovare carpentieri, cartongessisti e gruisti. Nel manifatturiero, invece, le difficoltà riguardano le filiere del legno, del tessile-abbigliamento-calzature e della metalmeccanica, con figure sempre più introvabili come verniciatori, modellisti, saldatori certificati e tecnici di montaggio.
Geograficamente, il Nordest è la zona più critica. In Trentino-Alto Adige, la difficoltà di reperimento è arrivata al 56,5%, seguita da Friuli Venezia Giulia e Umbria. Le province più in difficoltà sono Pordenone, Bolzano e Trento. Al contrario, nel Mezzogiorno la situazione appare meno problematica. In Sicilia, Puglia e Campania, le difficoltà di reperimento si aggirano attorno al 42%, ben al di sotto della media nazionale del 47,8%.
Guardando al futuro, tra agosto e ottobre 2025, le imprese italiane prevedono 1,4 milioni di assunzioni. Milano e Roma, con circa 115 mila assunzioni ciascuna, si confermano le città con la maggiore domanda di manodopera, seguite da Napoli, Torino, Bari e Brescia.

Gloria Giovanditti

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