Ogni anno cade un po’ prima. Ed è proprio questa la notizia più allarmante: il 24 luglio 2025 l’umanità avrà ufficialmente esaurito tutte le risorse naturali che il Pianeta è in grado di rigenerare in un anno. Da quel giorno in avanti, inizieremo a vivere “a debito” con la Terra, consumando risorse che non abbiamo e lasciando un’eredità ambientale sempre più pesante alle generazioni future.
Nel 2024, il cosiddetto Earth Overshoot Day era arrivato il 1° agosto. Il fatto che quest’anno cada con oltre una settimana di anticipo è il segnale di un trend ormai consolidato: negli anni Settanta la data cadeva a dicembre, oggi scivola sempre più indietro nel calendario.
Il bilancio non è uguale ovunque. In Italia, ad esempio, abbiamo esaurito le risorse già il 6 maggio. Ancora peggio hanno fatto Qatar e Lussemburgo, rispettivamente il 6 e il 17 febbraio. Sul fronte opposto, alcuni Paesi riescono a mantenere un’impronta ecologica più sostenibile: l’Indonesia ha il suo Overshoot Day previsto per il 18 novembre, l’Uruguay addirittura il 17 dicembre.
Ma il Pianeta è uno solo, e il bilancio complessivo resta disastroso. Secondo il WWF, oggi l’umanità consuma ogni anno risorse pari a 1,8 Terre, superando dell’80% la capacità rigenerativa degli ecosistemi. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: perdita di biodiversità, deforestazione, siccità, crisi idrica, impoverimento del suolo e dei mari, aumento dei gas serra.
Il debito ambientale accumulato è enorme: per riportare il Pianeta in equilibrio con le sue risorse, sarebbero necessari 22 anni di rigenerazione ecologica completa. Un’ipotesi puramente teorica, perché parte del capitale naturale – foreste, specie estinte, ghiacciai – è andato irrimediabilmente perduto.
Eppure, non tutto è perduto. “Il processo non è irreversibile”, avverte il WWF, “ma bisogna agire in fretta”. Ridurre del 60% l’impronta ecologica globale è l’unico modo per far coincidere l’Overshoot Day con la fine dell’anno. Come? Intervenendo su cinque aree strategiche: transizione energetica, economia circolare, alimentazione sostenibile, mobilità green e politiche ambientali più severe.
Secondo le stime, posticipare l’Overshoot Day di 5 giorni ogni anno ci permetterebbe, entro il 2050, di tornare a vivere in equilibrio con il Pianeta. Un obiettivo ambizioso, ma possibile.
Andrea Valsecchi